Roberto Salvi, antagonista di Claudio Demozzi alle ultime elezioni dello Sna, non nasconde l’idea di dare seguito al programma Agenti al centro.
«Non posso nascondere l’amarezza per aver perso per soli otto voti e per il fatto che quasi il 50% degli elettori aveva sposato il programma della mia lista». Dopo le elezioni che hanno decretato il nuovo presidente dello Sna (Claudio Demozzi), Roberto Salvi (che è stato sconfitto) analizza a mente fredda gli esiti del congresso di Milano.
A un certo punto, poche ore prima del responso, voci di corridoio davano vittoriosa proprio la lista dell’agente di Macerata. Cosa non ha funzionato? «Guardi, non saprei, quello che posso dirle è che alla vigilia comunque era prevedibile un testa a testa». E così è stato.
Fuori dai vertici del sindacato e fuori dal comitato dei gruppi agenti (era presidente fino allo scorso 19 dicembre): cosa farà adesso, Salvi? «Resto sempre presidente del gruppo agenti Toro e poi non posso non considerare che, come accennato prima, metà sindacato si riconosce con le idee che io, insieme con i componenti della mia lista, ho portato avanti». L’esperienza di Agenti al centro (il nome del programma che ha accompagnato la campagna elettorale della lista Salvi), dunque, potrebbe non finire qui? «Ho dato la mia disponibilità a collaborare con il nuovo esecutivo», puntualizza Salvi. «Siamo propensi a dare dei suggerimenti ed è molto probabile che ciò si possa fare attraverso un movimento di opinione nel quale possano riconoscersi tutti coloro che hanno aderito al programma che ho presentato alle ultime elezioni».
L’ultima domanda riguarda il comitato dei gruppi aziendali. Tonino Rosato è stato eletto presidente anche se non sono mancati dei contrasti interni. Si dice che tutto potrebbe ritornare in discussione. Che cosa succederà adesso? «Credo che Rosato sia la persona giusta per ricoprire un ruolo di questo tipo. Allo stesso tempo credo sia corretto convocare il comitato per una verifica post congressuale».
Fabio Sgroi – Direttore Intermedia Channel