Con uno scatto nelle ultime settimane dell’anno, i fondi pensione negoziali chiudono il 2011 con una performance media molto vicina alla parità. Non era mai accaduto prima, ma il rendimento zero – che in passato poteva essere considerato un incubo – rappresenta un risultato di tutto rispetto considerata la crisi del debito sovrano europeo. E italiano in particolare, visto che nei BTp i fondi di categoria investono una quota assai significativa, pari a 6,5 miliardi di euro, il 29% del totale.
Mentre la stessa sopravvivenza dell’euro viene messa in discussione, una chiusura piatta dell’anno viene accolta in questi giorni con una certa soddisfazione tra gli addetti ai lavori, che stanno analizzando i risultati. È il caso innanzitutto di sottolineare come i dati non ancora definitivi, fermi cioè a novembre, siano tra i peggiori (vedi tabella a destra); al loro arrivo non potrà dunque che migliorare la media che per il momento si attesta allo 0,13%. Lontana dalla performance del secondo pilastro la rivalutazione del trattamento di fine rapporto, assestato al 3,5% per il 2011. Una distanza inevitabile, visto che il Tfr si calcola sommando l’1,5% con il 75% dell’inflazione (al 3,3% nel dicembre scorso); ma di cui la previdenza riesce a beneficiare, almeno per quanto riguarda i comparti garantiti agganciati alla rivalutazione della liquidazione.
Autore: Marco Lo Conte – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)