Maggiori costi, minore libertà di scelta per i consumatori ed alterazione dei principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione. Questi i rischi denunciati dai Carrozzieri di Confartigianato Imprese Firenze in caso di entrata in vigore dell’articolo 35 del Decreto Liberalizzazioni in materia di Rc Auto.
“Il comma 3 dell’articolo 35 del decreto “cresci Italia” penalizza con un maggiore costo, pari al 30%, i consumatori che decidono di far riparare dal proprio carrozziere di fiducia il veicolo danneggiato in un incidente stradale” spiega Ermano Castellani, presidente della Federazione Autoriparazione di Confartigianato Imprese Firenze. In pratica, con le nuove norme i consumatori solo in teoria saranno liberi di scegliere tra il risarcimento “in forma specifica” (cioè la riparazione gratuita dell’auto attraverso officine convenzionate con la compagnia di assicurazione) e il risarcimento “per equivalente” (che consiste invece nel rimborso del danno dalla propria compagnia di assicurazione).
Secondo il Decreto, infatti, chi sceglierà il risarcimento “per equivalente” si vedrà decurtato del 30% l’assegno che gli spetta dall’assicurazione. “Così si altera in maniera evidente la libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione, altro che liberalizzazioni – continua Castellani – L’automobilista/assicurato non potrà più scegliere di farsi riparare l’auto da chi vuole, tranne non decida rimetterci di tasca propria il 30% di quanto gli è dovuto”. In tal modo si viola anche la sentenza n. 180/2009 della Corte Costituzionale secondo la quale il risarcimento diretto, al cui interno si colloca il risarcimento in forma specifica, è facoltativo è non può essere obbligatorio.
Ma a rimetterci sono anche le imprese di autoriparazione indipendenti che verranno assurdamente penalizzate nella competizione con quelle convenzionate con le compagnie di assicurazione. “Non ci sembra proprio il massimo in quanto a tutela della libera scelta del consumatore e a tutela della concorrenza di un mercato in cui operano sia le imprese di autoriparazione convenzionate che quelle indipendenti” conclude Castellani.
Fonte: Nove da Firenze (Articolo originale)