Unipol potrebbe pagare cara l’acquisizione di Fondiaria-Sai e la leadership nel mercato delle polizze danni in Italia. Secondo gli analisti di Cheuvreux, in relazione alle caratteristiche dell’operazione ed al suo prevedibile esito, la compagnia bolognese dovrebbe fin d’ora prepararsi a veder diluiti i propri utili per azione dal 48 al 53%.
Un report sulla maxi integrazione nell’industria nazionale delle polizze la giudica finalizzata soprattutto a «proteggere i prestiti delle banche» e a fornire alla famiglia Ligresti una «dolce» via d’uscita. Unipol, al contrario, pagherà «un prezzo molto alto» per ottenere solo il 36% di Fondiaria. Quel pacchetto che sul mercato vale 88 milioni, sarà invece acquisito rilevando la quota dei Ligresti nel piano superiore della catena di controllo, cioè in Premafin dove la compagnia bolognese lancerà un’Opa con il costo complessivo di 500 milioni.
Dopo aver contribuito alla ricapitalizzazione di Fondiaria Sai (tra 600 e 750 milioni) il gruppo guidato da Carlo Cimbri potrebbe sperare di alleggerire l’onere dell’integrazione con un «amichevole» concambio nella fusione con la sua preda. L’ipotesi è di riuscire a mantenere l’intero portafoglio danni delle due unità presistenti e di realizzare, con la fusione, 170 milioni di euro di sinergie.
Fonte: Il Sole 24 Ore (Articolo originale)