Il sindacato ha inviato una lettera alla presidente Emma Marcegaglia.
Unapass prosegue le sue azioni sul decreto legge relativo alle liberalizzazioni e, dopo avere scritto all’Isvap, alle istituzioni politiche e all’Ania, indirizza un’altra missiva, destinatario Confindustria. A Emma Marcegaglia, presidente della confederazione generale dell’industria italiana, Massimo Congiu ha espresso tutte le perplessità sulle parti del decreto che riguardano direttamente il settore assicurativo e gli intermediari. Il sindacato ha chiesto a Confindustria di intervenire direttamente presso il Ministero dello Sviluppo. Di seguito riportiamo la lettera.
Caro Presidente,
Mi permetto di scriverTi in questo particolare momento di crisi del Paese sottolineando l’importante ruolo che Confindustria sta svolgendo come stimolo nella ricerca pragmatica delle soluzioni e come assunzione di responsabilità nelle relative applicazioni. Non vi é dubbio che il recente Decreto in oggetto é il primo, forte passo verso la maggiore concorrenza di settori nevralgici dell’economia italiana e per la ripresa “a crescere” del Sistema Paese. Come Intermediari di assicurazione siamo ben consapevoli che anche attraverso un reale cambiamento delle dinamiche del mercato assicurativo, del quale rappresentiamo un anello importante, si concorrerà positivamente nei meccanismi della crescita economica.
Con questa forte convinzione esprimiamo alcune fondate perplessità sulle parti del predetto Decreto che riguardano direttamente il Settore assicurativo e gli Intermediari in quanto di difficile applicabilità ancorché di dubbia legittimità.
Più precisamente l’articolo 35 del Decreto “obbligo di confronto delle tariffe Rc Auto” obbliga gli Intermediari, che vale la pena ricordare essere attualmente monomandatari nel ramo Rc Auto nella misura superiore all’85%, “… prima della sottoscrizione del contratto Rc Auto ad informare il Cliente, in modo corretto, trasparente ed esaustivo, sulle tariffe e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno tre diverse Compagnie assicurative non appartenenti a medesimi gruppi, …” e la relativa inadempienza viene sanzionata nella misura compresa tra il minimo di € 50.000 ed il massimo di € 100.000 nonché risulterebbe nullo il contratto assicurativo emesso in assenza di esplicita dichiarazione del cliente circa la ricezione di suddette informazioni.
Premesso che le Agenzie di Assicurazione, 16.000 realtà in tutta Italia con oltre 60.000 dipendenti e 200.000 collaboratori, sono piccole e medie Imprese, che in quanto tali debbano autodeterminarsi se prestare la propria attività imprenditoriale in forma mono o plurimandataria, risulterebbe improprio il trasferimento per legge di un onere, quello della ricerca sul mercato di preventivi per conto del Cliente, senza alcun vantaggio economico né proprio, qualora il Cliente scegliesse il preventivo e non la polizza offerta, né per il Cliente, che dovrebbe recarsi presso altra agenzia concorrente.
Alla luce di quanto sopra abbiamo inviato a Isvap in formale interpello ed avviato formali incontri istituzionali con le Forze politiche per una possibile modifica del Decreto nella sua conversione in Legge. Trattandosi però di Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri, non prevedendo tempistiche diverse, e quindi già efficace, trova completamente impreparate le Agenzie di Assicurazione sotto l’aspetto organizzativo e normativo tanto da renderle di fatto tutte pericolosamente inadempienti.
Sarebbe necessario un intervento diretto presso il Ministro dello Sviluppo affinché, nelle more dell’iter parlamentare, ovvero nelle more delle tempistiche dell’adeguamento delle Agenzie alle nuove disposizioni, venga prevista una immediata sospensiva degli obblighi in capo agli Intermediari.
Chiedo a Confindustria di potersi attivare per suddetto intervento. Certo di un Tuo riscontro, Ti ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
Massimo Congiu
Redazione Intermedia Channel