Opinione della Settimana

Confartigianato Ancona: ‘no’ al decreto liberalizzazioni su Rc auto e riparazioni

Maggiori costi e minore libertà di scelta per i consumatori, alterazione dei principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione. Questi i rischi che si corrono se entreranno in vigore le norme del decreto liberalizzazioni in materia di RC Auto. Il decreto penalizza con un maggiore costo pari al 30% i consumatori che decidono di far riparare dal proprio carrozziere di fiducia il veicolo danneggiato in un incidente stradale, denuncia Luca Bocchino, responsabile Confartigianato Autoriparazione della provincia di Ancona. Nel decreto le disposizioni normative in materia assicurativa prevedono che, nel caso di danni materiali, l’automobilista possa rivolgersi alla sua assicurazione per il risarcimento in “forma specifica”.

In altre parole l’assicurazione provvede alla sistemazione del veicolo danneggiato rilasciando al suo assicurato una garanzia di due anni sulla riparazione eseguita. Operazione semplice ed immediata ma che cela alcuni inganni. Nei contratti assicurativi infatti che prevedono la “forma specifica” le compagnie di assicurazioni fanno sottoscrivere agli assicurati l’obbligo di recarsi solo e esclusivamente presso le carrozzerie convenzionate e selezionate dalle compagnie stesse. Primo inganno: l’automobilista perde ogni controllo sul valore del danno e sulla tipologia della riparazione.

Questo significa rinunciare alla qualità e alla professionalità della riparazione a fronte di una maggiore semplicità nella pratica. Secondo inganno: se proprio per questi motivi l’automobilista rinuncia all’offerta e chiede il risarcimento in “forma equivalente”, ovvero la liquidazione del danno in euro, in questo caso l’assicurazione ridurrà del 30% l’importo del suo assegno. Ecco perché – conclude il responsabile degli autoriparatori di Confartigianato Luca Bocchino – la nuova norma sulla Rc auto altera in maniera evidente la libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione. Non ci sembra proprio il massimo in quanto a tutela della libera scelta del consumatore e tutela della concorrenza del mercato ove operano sia le imprese convenzionate che quelle indipendenti. Porteremo avanti a livello nazionale battaglie affinché il testo del Decreto sia modificato.

Fonte: Vivere Ancona.it (Articolo originale)

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