Opinione della Settimana

Unipol: Cimbri, così le coop salvano le polizze

“Sulle partecipazioni finanziarie valuteremo caso per caso”

Unipol si è mossa quando, a dicembre, Mediobanca l’ha invitata a valutare l’intervento su FonSai“. Così l’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, ripercorre in un’intervista al Corriere della Sera la decisione del gruppo bolognese di muoversi sulla concorrente FonSai, in forte crisi.

Un intervento slegato dalla politica: “Non abbiamo fatto telefonante a nessun esponente di partito e non ne abbiamo ricevute“, sottolinea Cimbri, memore dei veleni della tentata scalata a Bnl. Quanto alla nuova struttura dell’offerta, che prevede un aumento di capitale Premafin da 400 milioni riservato a Unipol Gruppo Finanziario che ne assumerà così il controllo, Cimbri sottolinea che “è necessario che tutte le risorse disponibili concorrano a rafforzare FonSai e il futuro gruppo Unipol. E’ la realtà dei numeri“.

Di qui la decisione di non passare dall’Opa su Premafin e di non assegnare premi di non concorrenza alla famiglia Ligresti, come indicato nella proposta non vincolante di fine dicembre. La manleva civile data ai Ligresti nell’ambito dell’accordo secondo Cimbri “diventa ovvia” a fronte dell’ingresso nel gruppo in modo consensuale. Sulla possibilità delle cooperative a monte del gruppo Unipol di sostenere finanziariamente l’operazione, Cimbri sostiene: “Unipol farà un aumento di capitale da 1,1 miliardi, che rafforza il gruppo anche al di là delle necessità finanziarie dell’operazione FonSai. Finsoe è impegnata fino a 500 milioni e le coop fino a 300. Stiamo parlando di capitale. Sono numeri importanti“.

E se Finsoe ha in carico Unipol a prezzi 10 volte superiori a quelli correnti, Cimbri ritiene che “con questa operazione si creerà abbastanza valore da consentire ampi recuperi“. Sui limiti Antitrust, visto le elevate quote di mercato che faranno capo al nuovo gruppo, Cimbri anticipa che il gruppo rispetterà i precetti “cedendo portafogli di premi e non compagnie“.

Infine il destino della rete di partecipazioni dei Ligresti in seno alle compagnie del gruppo: le quote in Mediobanca, Generali, Rcs e Pirelli. “Di FonSai ci interessano le polizze, non le partecipazioni finanziarie. Le valuteremo dunque caso per caso – dice Cimbri – Alcune sono bloccate in patti di sindacato. Sentiremo cosa dicono gli altri soci. Se ci verrà chiesto di uscire, usciremo. Se lo riterremo opportuno resteremo, ma sempre fermo restando il dovere di valorizzare al massimo queste attività“.

E sull’ipotesi del lancio, da parte di concorrenti, di un’Opa su FonSai e Milano, per Cimbri “sommare un’Opa all’aumento di capitale FonSai mi pare un azzardo oneroso. Ma il mercato era ed è libero“.

Fonte: Corriere della Sera (Articolo originale)

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