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LE PROPOSTE DI UEA PER LE LIBERALIZZAZIONI

Il presidente Filippo Gariglio auspica l’eliminazione degli ostacoli che rendono inefficiente il mercato assicurativo e impediscono un’effettiva libertà di scelta del consumatore.

«I correttivi proposti al legislatore per eliminare le disarmonie esistenti, in particolare quelli avanzati da Sna e Unapass, sono degni della massima attenzione». Così si esprime Filippo Gariglio (nella foto), presidente dell’Uea, l’Unione europea assicuratori, in merito al decreto sulle liberalizzazioni, che dovrà passare al vaglio del Parlamento. L’associazione, si legge in una nota, chiede l’eliminazione degli ostacoli che rendono inefficiente il mercato e impediscono un’effettiva libertà di scelta del consumatore.

«In conformità al principio di libertà di scelta del cittadino-assicurato, degli intermediari e delle compagnie, si dovrebbero eliminare le strozzature che impediscono una reale libertà d’azione degli operatori», sostiene Gariglio. «Ci riferiamo per esempio al divieto di collaborazione tra gli intermediari nei rami danni, ai contratti di affitto delle agenzie vincolati, alla rivalsa in merito al portafoglio clienti che le compagnie esercitano sugli agenti, istituto presente solo in Italia che consente alle mandanti di considerarsi “proprietarie” assolute degli assicurati e dei relativi dati». Il presidente di Uea auspica inoltre «un’effettiva libertà di scelta nella vendita di polizze in banca, senza condizionamenti e regole uguali per tutti i player. Appoggiamo infine le correzioni già indicate in tema di truffe assicurative, falsificazione dei contrassegni, risarcimento dei danni a cose e certezza tabellare per i danni fisici, con l’obiettivo di evitare comportamenti fraudolenti».

Per Gariglio, «le liberalizzazioni sono un’occasione unica per il sistema assicurativo, per rispondere alle esigenze espresse dai cittadini esercitando il suo connaturato ruolo sociale. Un sistema virtuoso e decisivo nell’economia del nostro paese, che investe gran parte dei 450 miliardi di euro delle proprie riserve in titoli di Stato italiani. Il legislatore dovrà comporre le varie soluzioni e noi di Uea auspichiamo che le analisi ed i confronti europei condotti in 40 anni di studio, in merito a questi problemi, abbiano riscontro nei provvedimenti licenziati dal Parlamento».

Redazione Intermedia Channel

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