Palladio Finanziaria è a caccia di un partner industriale. Nei giorni scorsi, i vertici della holding veneta hanno contattato l’amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Giovan Battista Mazzucchelli (nella foto) – manager con un passato nel gruppo dei Ligresti – per sondare l’interesse della compagnia veronese nell’operazione su Fondiaria-Sai. Per il momento Cattolica non si sarebbe resa disponibile a sostenere la cordata Meneguzzo-Arpe: la compagnia assicurativa presieduta da Paolo Bedoni ha preferito non prendere posizione nell’attuale contesa per il controllo di Fondiaria-Sai. Una decisione in linea con lo spirito di Cattolica – unico gruppo cooperativo nel mondo delle polizze -, che non esclude però un coinvolgimento di Verona in un secondo tempo, quando la contrapposizione a Piazza Affari fra il piano di salvataggio Mediobanca-Unipol e quello di Palladio-Sator si sarà risolta.
A prescindere dalla decisione di Cattolica, l’iniziativa di Palladio sembra indicare che la holding guidata da Roberto Meneguzzo è intenzionata a dare un profilo industriale all’operazione su Fondiaria-Sai mentre sulla struttura finanziaria sta concentrando i propri sforzi, tanto da aver già depositato il patto di consultazione che la lega a Sator. Dal documento emerge che non ci sono vincoli particolari nell’esercizio del voto, che l’alleanza è aperta a terzi investitori e che non è esclusa la costituzione di un veicolo all’interno del quale far confluire le azioni di Fondiaria Sai detenute. Allo stato il patto controlla l’8% della compagnia assicurativa ma la quota potrebbe crescere considerato che, come scritto nell’accordo, tutte le azioni che verranno acquistate saranno conferite al patto con scadenza 30 settembre 2012.
Dopo l’intervento della Consob, ora sull’accordo di consultazione si sta peraltro muovendo anche l’Isvap, che ha inviato una lettera a Sator e Palladio per chiedere delucidazioni. Sebbene infatti esista l’obbligo di autorizzazione preventiva per partecipazioni in società assicurative superiori al 10% del capitale, l’Isvap deve valutare se le quote detenute da Palladio e da Sator possano essere considerate congiunte e, in prospettiva, essere soggette al giudizio dell’Istituto di vigilanza.
Nel frattempo, l’attivismo di Palladio non smorza la convinzione di Unipol e di Fondiaria Sai di proseguire nel progetto di integrazione. Ieri Erbetta ha dichiarato di non avere intenzione, «per ora», di incontrare gli esponenti di Sator e quelli e della holding veneta. Anche perché al momento il manager resta concentrato sul piano Unipol: «Il progetto è quello ed è un progetto serio sui cui proseguiamo a lavorare con determinazione». Il manager ha poi aggiunto: «Noi ci crediamo e andiamo avanti». Al punto che anche Finsoe, la finanziaria che controlla Unipol, ieri ha confermato il proprio impegno e sostegno alla realizzazione del progetto con FonSai. Lo ha affermato la società in una nota, dopo il rinvio dell’assemblea prevista per ieri, precisando che si è trattato di uno slittamento «prettamente tecnico-procedurale» e che l’assemblea di Finsoe si potrà tenere nella prima metà di marzo, per deliberare l’aumento di capitale necessario all’operazione.
Ieri sono anche proseguite le audizioni in Consob: dopo che mercoledì Roberto Meneguzzo, accompagnato dall’avvocato Giuseppe Cannizzaro, ex responsabile legale di Capitalia, ha incontrato i vertici dell’Autorità, è toccato a Pier Giorgio Peluso, in qualità di rappresentante di Fondiaria, essere sentito dagli uomini di Giuseppe Vegas. L’appuntamento era stato programmato da qualche giorno per approfondimenti tecnici legati all’indicazione data dalla compagnia sulla chiusura attesa per il bilancio 2011 il 23 dicembre, quando aveva parlato di una perdita attesa per 925 milioni, e il 29 gennaio, quando le perdite nette consolidate attese sono salite a 1,1 miliardi. Evidentemente l’occasione è servita per discutere anche di ciò che sta avvenendo sulla compagnia. Tema che sarà sul tavolo anche dei prossimi incontri della commissione con Sator e Unipol.
Fonte: Il Sole 24 Ore