Opinione della Settimana

Vendevano assicurazioni inutili ai clienti, Lloyds taglia i bonus dei direttori generali

La sanzione da 1 milione di sterline è stata decisa dopo che il colosso bancario è stato costretto a pagare pesanti multe legate alla vendita di prodotti finanziari inutili ai correntisti. Ora i dirigenti di Rbs rischiano lo stesso trattamento

Il Lloyds Banking Group sta per ridurre di oltre un milione di sterline i bonus del 2010 di cinque direttori generali dell’epoca. La banca, di proprietà dello Stato al 41%, ha deciso di “multare” i dirigenti per i 3,2 miliardi di sterline che ha dovuto stanziare per effetto dello scandalo della vendita di assicurazioni inutili. Si tratta di un successo per l’Autorità dei servizi finanziari, che spingeva appunto per la penalizzazione dei dirigenti. E sarà la prima volta che una banca britannica esercita l’opzione del recupero fiscale sulle retribuzioni dei dirigenti da quando è iniziata la crisi finanziaria, oltre a essere una delle prime volte nel mondo, preceduta per certo solo dalla svizzera Ubs, la quale sta recuperando metà dei bonus dello stesso 2010. Secondo il Daily Telegraph, che ha dato per primo la notizia, l’esempio sarà sicuramente seguito da altri istituti finanziari, per prima la Royal Bank of Scotland. Eric Daniels, ex direttore generale di Loyds, perderà circa 360mila sterline, mentre gli altri dirigenti coinvolti perderanno circa 260mila sterline.

La pressione durava da settimane, esercitata da politici e gruppi di consumatori danneggiati dall’acquisto di Ppi (Payment protection insurance), un’assicurazione che proponeva anche un prestito per la copertura finanziaria in caso di malattia o perdita del lavoro, con relativi ulteriori interessi da pagare. Come Lloyds, altre banche avevano trovato conveniente il prodotto e lo vendevano ai loro clienti. Era il 2008 quando si scoprì che un cliente di Ppi su tre aveva acquistato un’assicurazione inutile ed era lo scorso aprile quando Lloyds perse una causa con la quale aveva tentato di bloccare le richieste di risarcimento. Fu poco dopo che la banca stanziò 3,2 miliardi di sterline per gli indennizzi. Gli altri istituti seguirono presto l’esempio obbligato, stanziando altri 2,8 miliardi, e l’Autorità dei servizi finanziari cominciò a chiedere alle banche di rifarsi sui bonus dei dirigenti in carica quando quel tipo di prestito assicurativo veniva venduto.

Ora, il momento è arrivato. Oltre a Daniels, a perdere circa un quarto del bonus del 2010 sono il direttore finanziario uscente Tim Tookey (235.000 sterline su 942.000), il direttore del ramo affari e investimenti, anche lui prossimo all’uscita, Truett Tate (260.000 sterline su un milione), l’ex direttore del ramo risparmi Helen Weir (218.000 sterline su 875.000) e l’ex capo del settore rischi Carol Sergeant, la cui remunerazione non è stata resa nota perché membro dell’esecutivo ma che sembra abbia dovuto restituire 100.000 sterline. Si attende l’annuncio ufficiale, sebbene Lloyds potrebbe anche scegliere di inserire i conteggi nel rapporto annuale del prossimo mese senza dare spiegazioni né commentare. Inoltre, più che di restituire si tratta di non ricevere, perché i pagamenti dei bonus sono suddivisi nell’arco di tre anni: una parte non è stata ancora emessa e non verrà più data.

L’uomo che ha preso la storica decisione, sempre secondo le fonti del Daily Telegraph, è stato Antonio Horta-Osorio, il nuovo amministratore delegato di Lloyds appena tornato al lavoro dopo due mesi di malattia per troppo stress. Ora, potrebbe toccare ai dirigenti della Royal Bank of Scotland, di proprietà dello Stato all’83% e seconda per quantità di affari fatti con i Ppi, mentre Barclays, Rbs e altre banche hanno annunciato che valuteranno se intervenire sui bonus del 2011. Dai quali la stessa Lloyds potrebbe decidere di levare nuove quote, visto che la stima delle perdite subite potrebbe presto aumentare, arrivando a circa quattro miliardi di sterline.

Autore: Alessandra Baduel – La Repubblica (Articolo originale)

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