Opinione della Settimana

Colpi di frusta tarocchi in Campania: truffe sulle Rc auto

Nella regione è record di risarcimenti per infortuni lievi alle persone. Numeri imbarazzanti: 1 incidente su 10 è fasullo o viene gonfiato. Danno economico alle compagnie da 114 milioni di euro

In Campania è record di malaffare. Per la regione, ecco infatti il podio per frodi assicurative legate ad incidenti stradali. Come raccontano Livio Coppola e Silvio B. Geria sulle pagine del Mattino, la media dei sinistri ‘tarocchi’ denunciati in regione si assesta sui 30mila all’anno. Di questi, circa la metà, dunque 15mila, producono richieste di rimborso per lesioni fisiche «leggere», proprio come il classico colpo di frusta.

Polemiche su polemiche. La Campania resta la regione con le tariffe Rc Auto più alte della media nazionale, e gli aggravi vengono spiegati annualmente proprio con la contestuale diffusione di sinistri e frodi connesse. Ma passiamo ai numeri quasi imbarazzanti. Nel 2010 si sono registrati in Campania ben 270mila sinistri stradali segnalati alle compagnie. Di questi, circa 26mila sono risultati connessi a reati, dunque a truffe accertate, con una percentuale sul totale del 9,58%. In pratica 1 incidente su 10 o è fasullo o comunque viene «gonfiato» con segnalazioni di danni a cose o persone fasulli. Nell’anno precedente il dato regionale è stato altrettanto negativo, con 29mila incidenti con frode accertata dall’Isvap. I numeri del 2011, ancora in elaborazione, sembrano poi confermare l’ampia diffusione del fenomeno.

Le frodi hanno ovviamente prodotto un danno economico alle compagnie: 114 milioni di importi richiesti e poi contestati. E il fenomeno più gettonato dai truffator è proprio quello del colpo di frusta, danno traumatico cervicale facilmente diagnosticabile. Come si legge nel rapporto realizzato dall’advisor economico Kpmg, sono proprio i sinistri con microlesioni e colpi di frusta, i cui risarcimenti hanno tipicamente importi molto bassi, quelli più esposti al rischio frode nel ramo Rc auto. “Spesso le lesioni sono inesistenti, oppure trascurabili, ciò nonostante è prassi denunciare il danno per recuperare qualunque cifra, dichiarando microlesioni che non sono clinicamente accertabili. Questa tipologia di truffe è frutto di un malcostume diffuso e trasversale, che vede la collusione di avvocati, medici e periti che non considerano illecito truffare le compagnie assicurative a favore del proprio cliente“.

Fonte: NapoliToday (Articolo originale)

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