Opinione della Settimana

Generali scruta le mosse di Piazzetta Cuccia

A prima vista c’è qualcosa che non torna: Axa, uno dei due principali concorrenti internazionali delle Generali (l’altro è Allianz), trascorre qualche decina di minuti a colloquio con il primo azionista della compagnia triestina, ovvero con Mediobanca. Il capoazienda del gruppo francese, Henri de Castries, spunta a Piazzetta Cuccia per una «visita di cortesia» a Alberto Nagel (che del Leone triestino è anche vicepresidente) proprio mentre sono in corso le grandi manovre che decideranno il destino del primo concorrente italiano delle Generali, cioè Fonsai. Il tutto sotto gli occhi della stampa italiana e internazionale. Letta alla luce della nuova mossa dei rivali Sator-Palladio si sarebbe tutto sommato trattato di un segnale preventivo: a fianco di Mediobanca — è la lettura che ne risulta — ci potrebbe essere Axa, capace di ribaltare in ogni momento le sorti di una battaglia sul gruppo dei Ligresti.

Ciò che non torna, però, sarebbe proprio la circostanza che per tutelare i propri interessi (come il prestito subordinato da un miliardo in capo a Fonsai) Mediobanca possa contribuire a rafforzare la presenza italiana di un peso massimo europeo e mondiale come la compagnia guidata da de Castries. Un fatto curioso, visto che tra gli esperti del settore assicurativo c’è chi è orientato a pensare che un matrimonio Unipol-Fonsai possa paradossalmente andare a vantaggio del gruppo triestino, visto che impegnerebbe per qualche anno i bolognesi in un compito di risanamento e «digestione» che si presenta complicato e pieno di imprevisti. Un po’ come accaduto alle Generali stesse con l’acquisizione dell’Ina, e senza contare per di più la notevole differenza di «struttura» tra il Leone di allora e l’Unipol di oggi. È anche possibile, secondo qualche analista, che malgrado la riconferma da parte degli sponsor Mediobanca e Unicredit, la «soluzione Unipol» stia incontrando qualche difficoltà (non ultima quella relativa al ruolo del sistema cooperativo negli aumenti di capitale) e che quindi si possa prospettare un ruolo dei francesi in una futura spartizione di assets.

Ma che si vada nella direzione di una presenza più ingombrante di Axa in Italia, oppure verso un possibile futuro spezzatino del sistema Fonsai, per le Generali poco cambierebbe. A Trieste non ci si stanca di ricordare che il gruppo già produce più di un terzo dei suoi ricavi sul mercato italiano, e che quindi meglio sarebbe diversificare e crescere all’estero. Un rafforzamento di Axa potrebbe essere accolto con qualche fastidio, ma un intervento di qualsiasi natura del Leone nella partita Fonsai scatenerebbe con quasi matematica certezza l’intervento dell’Antitrust. Neppure la presenza di un socio Generali come la Palladio nella cordata opposta a Mediobanca dovrebbe dare adito a dubbi sulla posizione di «vigile attesa» del Leone. Se non altro per la differenza di carattere e modo di agire rispetto a un banchiere «attivista» come Matteo Arpe.

Autore: Stefano Agnoli – Corriere della Sera

Articoli correlati
ANAPA Rete ImpresAgenziaAssociazioni di CategoriaIn EvidenzaOpinione della Settimana

«Nessuno si salva da solo»

Nel corso di «Davos 2021», la kermesse annuale del World Economic Forum tenutasi lo scorso…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Il «dritto»...

Ormai quotidianamente l’IVASS oscura e sanziona siti on-line di Intermediari…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Opportunità e sfide del mercato assicurativo italiano

I grandi cambiamenti che stanno interessando l’Italia e il mondo intero, come ben sappiamo…
Leggi di più
Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità, sugli eventi e sulle iniziative Intermedia Channel.