Opinione della Settimana

Polizze negate ai disabili mentali

La denuncia dell’associazione “Progetto Itaca Onlus”

In Italia chi soffre di disturbi mentali o chi assume farmaci psicotropi non può assicurarsi. In qualsiasi ramo. Una legge del 2009, però, rende di fatto illegale questa situazione. Ma da tre anni a questa parte nulla si è mosso. E le denunce di associazioni come “Progetto Itaca Onlus” sono rimaste inascoltate.

LA CONVENZIONE ONU – La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta dall’Italia il 30 Marzo 2007, impegna i firmatari ad adottare tutte le misure necessarie per rimuovere le discriminazioni fondate sulle diverse abilità. In particolare il testo sancisce, all’articolo 25, che è vietato “nel settore delle assicurazioni discriminare le persone con disabilità, le quali devono poter ottenere, a condizioni eque e ragionevoli, un’assicurazione malattia, e nei Paesi nei quali sia consentito dalla legislazione nazionale, un’assicurazione sulla vita”.
Con la legge n.18 del 3 marzo 2009, l’Italia ha ratificato la Convenzione. Ma, all’atto pratico, nulla è stato ancora fatto per eliminare dalle condizioni delle polizze d’assicurazione italiane le clausole che rendono inassicurabili coloro che soffrono di malattie mentali o che assumono farmaci psicotropi.
Come fa notare l’associazione “Progetto Itaca Onlus” chi è depresso o soffre di schizofrenia non può beneficiare di una polizza rimborso spese mediche. Così come non è possibile per un bipolare contrarre una polizza infortuni. I non vedenti, i soggetti a crisi epilettiche o a labirintiti hanno libero accesso alle assicurazioni. Chi soffre di disturbi mentali no.

LA LETTERA – Il 6 Aprile del 2011 sei associazioni che si occupano di disabilità hanno spedito una lettera all’ISVAP (Istituto di Vigilanza per le Assicurazioni Private) e all’ANIA (Associazione Nazionale Imprese di Assicurazione), evidenziando l’illegalità delle esclusioni contenute nelle polizze di assicurazione. Ad oggi nessun commento è pervenuto da parte dell’ANIA mentre l’ISVAP, alla quale spetta il compito della vigilanza sul mercato assicurativo, riconosciuta la legittimità della petizione non ha ancora preso provvedimenti nei confronti delle compagnie.

Fonte: Vivere in armonia (Articolo originale)

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