Di fronte all’offerta presentata a Premafin da parte della cordata formata da Sator e Palladio Finanziaria a Bologna non si sono scomposti piu’ di tanto.
Non solo perché, scrive Milano Finanza, i vertici del gruppo Unipol, a partire dall’a.d. Carlo Cimbri, ritengono che il piano di aggregazione tra la compagnia bolognese e Fondiaria-Sai, grazie a sinergie stimate in 500 milioni di euro, porterebbe maggior valore agli azionisti rispetto al piano “stand alone” per FonSai previsto dal duo formato da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo. C’è anche un altra ragione dietro la sicurezza con cui Unipol ha ribadito che intende procedere senza indugi con il progetto di integrazione con FonSai.
L’accordo siglato lo scorso 30 gennaio tra la compagnia bolognese e Premafin prevede infatti l’impegno della holding dei Ligresti a realizzare il progetto di fusione con Unipol e il divieto a sollecitare o negoziare, anche per interposta persona, eventuali offerte concorrenti. Nel caso in cui Premafin decidesse di disdettare, prima del 30 giugno 2012, l’accordo raggiunto con Unipol, la holding dei Ligresti, in virtù del contratto, sarebbe chiamata a pagare alla compagnia bolognese una penale salatissima, il cui valore è stato fissato in 300 mln euro.
Fonte: MF Dow Jones (Articolo originale)