Unipol si prepara all’appuntamento con Fonsai con i conti in miglioramento. La compagnia bolognese si avvia a chiudere il bilancio consolidato per il 2011, all’esame del cda del prossimo 15 marzo, con una raccolta a perimetro omogeneo «su valori superiori» rispetto a quella dell’esercizio precedente (6,5 miliardi) ed un combined ratio (rapporto tra spese complessive e premi nei rami danni) in ulteriore discesa rispetto a settembre scorso.
Sono le principali indicazioni “industriali” che si ricavano dalla relazione illustrativa resa nota dagli amministratori in vista dell’assemblea del 19 marzo per approvare l’aumento di capitale da 1,1 miliardi di euro. In particolare nel settore vita la nuova raccolta premi, calcolata secondo la metodologia Ape e al netto dei risultati di Bnl vita (compagnia ceduta nel corso dell’anno), sarà «significativamente superiore» ai 229 milioni del 2010. Nel comparto danni, a fronte di una produzione «sostanzialmente in linea» con l’esercizio precedente, il combined ratio è in ulteriore calo rispetto al 98,1% di settembre che già incorporava un miglioramento di 4 punti rispetto a fine 2010. Su questo comparto nevralgico, che include la Rc auto, la compagnia di Carlo Cimbri ha iniziato a produrre utili tecnici consistenti. E l’effetto della crisi sui consumi di auto fa prevedere per il 2012 un ulteriore contenimento della sinistralità nell’assicurazione obbligatoria.
La relazione preparata per l’assemblea non fornisce anticipazioni sul risultato finale di fine anno su cui, ovviamente, ha influito il turmoil sui titoli di stato italiano di cui gli assicuratori sono tradizionali grandi investitori. Il documento segnale che la riserva patrimoniale dei titoli disponibili per la vendita – si gonfia a fronte di minusvalenze – si è attestata a fine anno su livelli superiori ai 630 milioni di fine 2010 (a fine settembre si collocava a 1.080 milioni). Va comunque aggiunto che il miglioramento degli spread sui titoli pubblici nei primi mesi dell’anno in corso ha disinfiammato quella partita. L’aumento di capitale da 1,1 miliardi , all’ordine del giorno dell’assemblea, si colloca in questo scenario. Al netto delle spese per l’operazione – sono state stimate in 13 milioni – la ricapitalizzazione comporterà un incremento del patrimonio netto del gruppo da 3,37 a 4,4 miliardi (pro-forma al 30 settembre scorso) e comporterà – sottolinea ancora la relazione – «un significativo incremento dei ratio patrimoniali».
Per quanto riguarda infine Unipol Banca è stato segnalato, soprattutto nel quarto trimestre un «miglioramento dei profili di liquidità». In particolare a fronte di una contrazione degli impieghi (8,5 miliardi a fine settembre), si è incrementata la raccolta diretta da clientela (9,6 miliardi alla stessa data) soprattutto sul versante delle emissioni obbligazionarie a medio e lungo termine.
Autore: Riccardo Sabbatini – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)