La famiglia Ligresti è compatta sull’operazione che Unipol ha proposto sul gruppo Premafin-Fonsai. Lo dice una fonte vicina alla famiglia che controlla il gruppo assicurativo fiorentino, dichiarazione che lascia poche speranze di successo al duo Palladio-Sator che la scorsa settimana ha presentato un’offerta alternativa su Premafin. “La famiglia Ligresti è compatta su Unipol“, dice la fonte.
Lunedì – ha poi confermato la fonte – si terrà un nuovo incontro sul piano di ristrutturazione dei debiti Premafin con le banche creditrici dopo la proposta sul convertendo da 150 milioni di euro. Una nuova intesa tra la holding e le banche creditrici è un tassello importante nel piano Unipol perché alleggerisce l’onere sopportato dalla compagnia bolognese. La proposta di un prestito convertendo arriva infatti dalla stessa Unipol.
Il piano proposto dalla compagnia bolognese prevede un aumento di capitale Premafin da 400 milioni a lei riservato. L’aumento servirà a Premafin per sottoscrivere la quota parte della ricapitalizzazione Fonsai da 1,1 miliardi, vitale per riportare il margine di solvibilità della compagnia, oggi al 75%, su livelli ritenuti di sicurezza. Il punto di arrivo del progetto è una fusione a quattro tra Unipol, Premafin, Fonsai e la controllata Milano Assicurazioni.
Palladio e Sator, invece, mettono sul piatto 450 milioni, tramite un aumento di capitale Premafin per 400 milioni a loro riservato e per i restanti 50 milioni in opzione ai soci con il paracadute di un consorzio di garanzia organizzato da Banca Profilo. Le due finanziarie, che insieme hanno anche l’8% di Fonsai, non prevedono alcuna fusione a valle.
In mattinata il presidente di Premafin, Giulia Ligresti, ha detto che finora non ci sono stati contatti con i fondi Palladio e Sator. Giovedì si riunisce il Cda di Premafin anche per l’esame formale della proposta di Palladio e Sator, mentre per domani è previsto l’aggiornamento dei consigli Fonsai e Milano della scorsa settimana.
La fonte ha poi sottolineato che in questa fase il tema delle partecipazioni strategiche in pancia a Fonsai – Mediobanca e Rcs su tutte – non è stato ancora trattato e che riguarderà la nuova proprietà, una volta che il progetto Unipol sarà compiuto. La fonte ha infine escluso un’ipotesi Axa, confermando quanto emerso la scorsa settimana. Il colosso francese, infatti, sarebbe al massimo interessato a singoli asset che eventualmente il gruppo Unipol-Fonsai metterà in vendita per ragioni Antitrust.
Autore: Andrea Mandalà – Reuters Italia (Articolo originale)