È la seconda rappresentanza agenziale che opta per questa scelta, dopo Zurich. In precedenza, il gruppo agenti Itas si era dissociato dalle politiche del sindacato.
Dopo Zurich, un altro gruppo agenti prende le distanze dallo Sna, il Sindacato nazionale agenti. Al termine di una riunione del comitato esecutivo, il gruppo agenti Vittoria (presieduto da Roberto Arena, nella foto un recente congresso) ha inviato una lettera al presidente dello Sna, Claudio Demozzi, nella quale la rappresentanza comunica la sospensione dell’adesione al sindacato.
«Dopo ampia discussione sulle varie attività e notizie emerse sulla stampa nazionale, dalla lettura dei vari Emendamenti proposti dallo Sna, alla presa di posizione anche di alcuni Presidenti di Gruppo Agenti, si è deciso di sospendere l’adesione del Gruppo Agenti Vittoria, GAV, al Sindacato Nazionale Agenti, anche in coerenza con quanto scritto dal Presidente Rosato dopo la pubblicazione della lettera dell’Unapass e firmata da molti Presidenti iscritti allo SNA, Sindacato con il quale non condividiamo la visione strategica del Plurimandato come panacea di tutti i mali», si legge nella missiva.
«Purtroppo, ancora una volta si è evidenziata la volontà politica di non considerare in alcun modo il pensiero di chi rappresenta la maggioranza degli Agenti operanti in Italia: i Presidenti dei Gruppi Aziendali. L’impressione raccolta, anche negli incontri regionali è quella di essere accusati sia come Presidenti che come rispettivi consigli direttivi, per eventuali accordi sottoscritti o in discussione con le Mandanti, volti a portare vantaggi ai nostri associati, stante il perdurare della impossibilità di vedere a breve una nuova revisione dell’Accordo Nazionale».
«Nei fatti», prosegue la lettera, «il Comitato dei Presidenti di Gruppo, anche in questa circostanza, non è stato interessato, né ascoltato prima di intraprendere qualunque scelta di natura strategico politica, interpretando in assoluta autonomia cosa sia meglio per la difesa dei diritti della nostra professione ancorché in contrasto con la maggioranza dei rappresentati. La nostra presenza nel Comitato è un mero fatto formale, quasi un avallo di scelte non discusse e non condivise».
Il gruppo agenti Vittoria sottolinea che «non vi è alcuna volontà di creare una frattura, né tantomeno di alimentare correnti interne in contrasto alla linea indicata dal Presidente Demozzi e dal suo Consiglio che appena eletti hanno la legittimità di indirizzare le loro strategie. Riteniamo però un nostro diritto esprimere un dissenso e quindi sospendere ogni partecipazione che riteniamo superflua non avendo intravisto ad oggi, spazi di discussione nelle strategie già indicate. A nostro parere i motivi che potrebbero limitare il caro tariffe andrebbero ricercati altrove, certamente non nella possibilità di offrire al cliente varie offerte di confronto aumentando per l’ennesima volta i costi a carico delle Agenzie.
Purtroppo si è percorsa la strada di cercare di modificare l’art. 34 e non quella di considerarlo del tutto inapplicabile per invitare il Legislatore a individuare soluzioni del tutto alternative. La libertà di scelta di rappresentare più aziende è un importante punto di arrivo. Va salvaguardata e difesa.
La stessa libertà di scelta deve valere però anche per chi ritiene del tutto legittimo, offrire alla clientela un marchio, una storia, una tradizione, ben evidenziata, spesso tramandata, non per questo meno degna di considerazione. Il plurimandato non può essere imposto, diventerebbe a sua volta una non libertà deontologicamente inaccettabile. La scelta di sospenderci quindi, pur sofferta, è motivata dal fatto che desideriamo ribadire il nostro diritto a poter scegliere senza venire additati. Semplicemente ci limitiamo a percorrere la nostra strada da soli».
Redazione Intermedia Channel