La francese Axa, ma anche altri gruppi industriali come le tedesche Munich Re e Allianz, hanno messo nel radar gli asset che potrebbero essere ceduti da Unipol-Fonsai a fusione avvenuta. Nel mirino ci sarebbero le stesse attività per le quali l’Antitrust potrebbe richiedere la cessione. Ma non solo: in vendita potrebbero essere messi altri asset, visto anche l’impegno finanziario che richiederà la fusione tra Unipol e Fonsai con aumenti di capitale per circa 2 miliardi di euro complessivi. Resta da capire quali potrebbero essere gli industriali stranieri più interessati a uno spezzatino post-fusione. E qui la risposta, secondo alcuni osservatori vicini alla vicenda Unipol-Fonsai, è abbastanza univoca: Axa resta la più seria candidata a farsi avanti per le attività che verranno dismesse. Il colosso francese è infatti poco presente in Italia, mancanza territoriale che resta da tempo tra i nodi che il management francese vuole sciogliere. Non è un caso che Axa, che nell’assicurativo è presente sul territorio nazionale con una rete di 739 agenzie, abbia guardato più volte in passato Milano Assicurazioni, controllata di Fonsai. E a dimostrare l’interesse di Axa c’è stata la visita in Mediobanca della scorsa settimana del numero uno della compagnia francese, Henri de Castries.
Tra gli interessati potrebbe esserci anche Munich Re che ha già unapresenza in Italia con Ergo, compagnia assicurativa che fa capo al gruppo tedesco Ergo Versicherungsgruppe controllato, a sua volta, dal colosso tedesco delle polizze. E alla finestra ci sarebbe anche Allianz, sebbene la società abbia già una buona presenza italiana grazie a Ras. Comunque è un dato di fatto, a testimonianza dell’interesse degli strategici, che questi gruppi abbiano, secondo i rumors, preso contatto in queste settimane con advisor bancari in grado di monitorare la situazione italiana.
Ma quali potrebbero gli asset nel radar di Axa e delle altre compagnie straniere? Secondo alcune stime sul mercato, effettuate sulla base dei prevedibili rilievi dell’Antitrust, potrebbero essere vendute attività corrispondenti a circa il 5-10%, cioè tra 1 e 2 miliardi di premi. Infatti dalla fusione tra Unipol e Fonsai nascerebbe la prima compagnia italiana nel settore Danni (soprattutto nell’Rc auto), con un volume d’affari di 11 miliardi e una quota di mercato del 32,7%: un leader nazionale, superato in Italia solo dalle Generali, che sarebbe invece meno presente nel settore Vita con una raccolta premi aggregata superiore ai 9 miliardi e una quota di mercato del 10,7%. Secondo indiscrezioni di questi giorni, l’Antitrust potrebbe chiedere la cessione di alcune attività, come le reti di agenti e alcuni marchi, in particolare quelli provenienti dalla galassia della Fonsai. Fra questi, secondo i rumors, un marchio storico come La Previdente, eredità della fiorentina La Fondiaria e inglobato nella Milano Assicurazioni nel 1997.
Autore: Carlo Festa – Il Sole 24 Ore