Opinione della Settimana

Sator-Palladio: Presentato l'esposto alla Consob

Data per morta, la proposta di Sator-Palladio è ancora sul tavolo. Al termine di una giornata che per molti avrebbe irrimediabilmente chiuso la partita a favore del progetto “di sistema” Unipol-Fonsai, negli ambienti dei due fondi di investimento autori del piano di salvataggio alternativo si respirava ieri un aria di combattivo ottimismo.

La battaglia vera e propria non c’è stata ma le scaramucce fin qui condotte, soprattutto l’invio al Cda di Premafin delle linee guida per una diversa ristrutturazione dei debiti della società, hanno avuto il merito di mantenere la partita aperta. Negli stessi ambienti si lascia trapelare che alcune banche sarebbero disponibili (certamente non Mediobanca o Unicredit) a confrontarsi sulle loro proposte. E ieri, inviando alla Consob un articolato esposto sugli aspetti ancora dubbi dell’operazione, Sator e Palladio hanno messo ancora maggiore pressione ai loro interlocutori.

Il testo del documento, recapitato in tarda sera all’authority ed in parte anticipato da “La Repubblica“, non è stato reso noto. Ma se ne conoscono a grandi linee i contenuti. In primo luogo i due fondi si sono rivolti alla Consob perchè faccia luce sul processo decisionale in corso per chiarire le responsabilità che fanno capo alle banche creditrici del gruppo, alla holding di controllo Premafin, alla Fonsai e, naturalmente, ad Unipol.

Un altro capitolo riguarda la natura specifica dell’esclusiva che lega Unipol al salvataggio di Premafin-Fonsai. È un punto fondamentale perchè il piano di salvataggio alternativo possa essere discusso e confrontato con quello iniziale. Già ieri il comunicato della holding ha chiarito che gli accordi non prevedono una «specifica penale» ma Sator-Palladio chiedono di conoscere i dettagli di un eventuale indennizzo ed i termini che farebbero sospendere la condizione contrattuale di forza che attualmente gioca a favore di Unipol.

Sullo sfondo viene poi fatto presente che una clausola di esclusiva, benchè a tempo, si concilia poco con la situazione critica di Premafin, giunta in prossimità del commissariamento e per la quale l’arrivo di una proposta nuova, soprattutto se migliorativa, dovrebbe essere benvenuto.

Inoltre l’esposto mira a conosce la natura delle manleve che sono state promesse da Unipol agli attuali amministratori quando, a ricapitalizzazioni avvenute (di Premafin e Fonsai), si dimetteranno per far posto agli uomini provenienti da Bologna. Non solo. Anche sull’eventuale recesso dei Ligresti, quando Premafin si “scioglierà” nel nuovo gruppo assicuratuivo Fonsai-Unipol, si chiede piena luce per accertare ad esempio se vi siano già impegni precisi e con quali effetti su Premafin e sul margine di solvibilità del gruppo.

Analoga trasparenza, anche sotto il profilo del margine di solvibilità, si sollecita a Finsoe per rendere chiaro al mercato in che modo intende far fronte ai propri impegni per ricapitalizzare Ugf. Più in generale si chiede di conoscere se vi siano accordi già stipulati o in corso di stipulazione tra i soggetti coinvolti nell’operazione e che ancora non sono stati resi pubblici. La sfilza di domande, da ieri sera, è sul tavolo della Consob che dovrà decidere che farne.

Autore: Riccardo Sabbatini – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)

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