Il sindacato sottolinea l’inapplicabilità dell’articolo 34 del decreto legge sulle liberalizzazioni.
«L’articolo 34, così come formulato, è inapplicabile e non va nella direzione di introdurre un principio di vera concorrenza del mercato. Anzi, la sensazione che se ne trae analizzandone i contenuti è che, ancora una volta, la lobby delle imprese di assicurazione abbia cercato, riuscendoci, di arrestare lo sviluppo della pluriofferta da conseguirsi per il tramite dell’accesso massiccio al plurimandato o alla collaborazione tra soggetti iscritti alla stessa sezione del Rui». È quanto scrive Claudio Demozzi (nella foto), presidente dello Sna, il Sindacato nazionale agenti, in una lettera inviata ad Antonio Catricalà, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Lo Sna, nella missiva, parla di «battuta di arresto verso uno sviluppo del settore che da decenni vive in uno stato di anestesia concorrenziale; dove la concentrazione di quote di mercato ha raggiunto livelli che non ha eguali in Europa, e che si aggraverà ulteriormente se dovesse concludersi positivamente la fusione Unipol/FonSai; dove gli intermediari sono costretti ad una mortificante limitazione della libertà imprenditoriale ad opera delle imprese assicuratrici. Inoltre, la inapplicabilità dei contenuti di cui all’articolo 34, temiamo possano comportare, in futuro, l’instaurarsi di un contenzioso di enormi proporzioni tra gli intermediari da una parte e le imprese e l’Isvap dall’altra».
Il sindacato ha chiesto a Catricalà un incontro con l’obiettivo di rappresentare «la necessità che il mercato delle assicurazioni, al pari di altri, si avvii verso una modernizzazione non più differibile, le speranze della categoria di veder instaurata una vera concorrenza del mercato assicurativo, le preoccupazioni derivanti da un futuro professionale sempre più incerto».
Redazione Intermedia Channel