Le aziende italiane sono spesso poco protette: sottovalutano un alleato strategico
Sono protette poco, e spesso male: la copertura assicurativa delle piccole e medie imprese italiane è piuttosto carente. Secondo un’indagine condotta due anni fa dall’Ania, quasi tutte le aziende hanno le garanzie di base, come quelle contro l’incendio e, in misura molto inferiore, la responsabilità civile verso terzi: soltanto quindici su cento, invece, hanno per esempio una polizza crediti, che le protegga contro il rischio crescente dei mancati pagamenti.
Situazione al limite
«Rispetto a quando è stata realizzata la ricerca la situazione non è sostanzialmente cambiata — sostiene Dario Focarelli, direttore Economia e finanza dell’Ania, l’associazione nazionale delle imprese di assicurazione —. La crisi economica porta anzi molte aziende a valutare una riduzione dei costi assicurativi. Stiamo mettendo a punto una griglia di valutazione delle garanzie più importanti che aiuti le piccole e medie imprese italiane a valutare le proprie scoperture e possa consentire l’aggiunta delle informazioni di tipo assicurativo nella valutazione del merito creditizio da parte delle banche. Le prime indicazioni di un’indagine in corso, infatti, confermano come, a parità di altre condizioni, le aziende che sono assicurate meglio stanno soffrendo meno gli effetti della crisi».
Disparità
«Le tariffe pagate dalle piccole e medie imprese sono quattro o cinque volte superiori rispetto a quelle delle aziende di maggiori dimensioni che operano negli stessi settori — sottolinea Francesco Paparella, presidente dell’Aiba (l’Associazione italiana broker di assicurazioni e riassicurazioni) — a questo si aggiunge un approccio diffuso presso molti piccoli imprenditori, secondo cui il rischio fa parte dell’attività d’impresa e non può essere trasferito a una compagnia assicuratrice».
Le piccole e medie imprese rappresentano uno dei target privilegiati di Italiana valutazione rischi, la nuova società di brokeraggio fondata dallo stesso Paparella, che ne è amministratore delegato, insieme a Fabio Cerchiai, ex presidente dell’Ania, e Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza. «Nel campo delle piccole e medie imprese i broker non sono stati molto presenti — evidenzia Paparella — noi puntiamo a operare in questo settore soprattutto attraverso accordi con le associazioni di categoria».
Figure chiave
In molte piccole imprese, uno dei rischi più gravi è rappresentato dalla perdita della risorsa determinante per il successo dell’attività. «Per proteggerle da questo pericolo, all’inizio di maggio lanceremo la polizza Key man, uomo chiave, che può essere l’amministratore, un capo progetto o un tecnico specializzato — spiega Massimo Fedeli, responsabile del settore aziende di Zurich, una delle compagnie più presenti nel comparto delle Pmi —. Questa polizza garantisce la liquidazione di un capitale nelle ipotesi di un suo decesso, invalidità permanente da infortunio e malattia. Il premio oscilla dai 2.500 ai 5 mila euro e varia a seconda dei massimali e delle garanzie prestate».
Attenzione ai piccoli
Molte compagnie offrono prodotti e servizi dedicati alle piccole e medie imprese. «Nei mesi scorsi abbiamo lanciato 100% impresa — spiega Ilario Tamburini, responsabile aziende di Unipol — rimborsa anche i danni indiretti, che derivano cioè dall’interruzione di esercizio. In questo settore operiamo attraverso una rete di sessanta tecnici che offrono alle piccole aziende una consulenza gratuita nella gestione del rischio e nell’adozione di misure di prevenzione». Generali ha varato il Progetto Pmi, che prevede fra l’altro un programma di formazione per la rete di vendita e servizi di pronto intervento in caso di sinistro. Impresa sicura di Allianz offre un’ampia gamma di garanzie ed è destinata a imprese con un fatturato sino a 7,5 milioni di euro: per i danni da incendio prevede la possibilità di ottenere un anticipo sull’indennizzo sino a un milione di euro.
Per le piccole aziende uno dei rischi crescenti è quello legato ai mancati pagamenti. «Nel 2011 per quelle che operano sul mercato nazionale sono aumentati del 42 per cento come frequenza e del 17 per cento come importo medio — sostiene Massimo Falcioni, direttore centrale di Euler Hermes Italia, filiale del gruppo leader mondiale nell’assicurazione dei crediti — e nei primi mesi del 2012 la situazione sta ulteriormente peggiorando».
Alle piccole aziende è dedicata la polizza Easy credit. «Viene distribuita attraverso alcune reti di sportelli bancari — spiega Falcioni — permette di evitare gli accantonamenti obbligatori al Fondo di svalutazione dei crediti, non intaccare la liquidità e migliorare il rating per la concessione del credito. Per un’azienda del settore tessile che fattura intorno ai 150 mila euro il premio medio si attesta intorno ai 4.700 euro». Opportunità da considerare.
Autore: Roberto E. Bagnoli – CorrierEconomia