L’associazione esprime soddisfazione per le parole del ministro dei Trasporti, Corrado Passera, che si è detto favorevole all’introduzione di questa tipologia di condanna.
L’Asaps ha espresso tutta la sua soddisfazione per le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Corrado Passera a favore dell’approfondimento sulla proposta di introdurre il reato di omicidio stradale, materia sulla quale l’Associazione ha contribuito con le associazioni fiorentine Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, alla raccolta di 57.000 firme, consegnate nei giorni scorsi al presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.
«La soddisfazione è la più ampia anche perché ci auguriamo che l’impegno o quanto meno la riflessione del ministro Passera, dopo quello dell’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni dell’agosto scorso, serva a sbloccare la situazione statica del provvedimento incardinato nella proposta di legge delega per la riforma del codice della strada, un provvedimento dal prevedibile itinerario lungo e complesso», dice il presidente dell’Associazione, Giordano Biserni (nella foto).
«L’ebbrezza per alcol e l’uso di sostanze stupefacenti continuano a proiettare la loro ombra sinistra su molte tragedie della strada, anche se nel nostro Paese non se ne ha una esatta contezza. Infatti, incredibilmente, dal 2009 i dati ufficiali delle cause degli incidenti non contengono la specifica voce dei sinistri determinati dalla condizione di ebbrezza dei conducenti. Soccorrono però alcuni dati provenienti dagli osservatori il Centauro – Asaps curati dall’associazione forlivese. Per la pirateria stradale (un segmento limitato del totale dell’incidentalità nel quale nel 2011 abbiamo registrato 852 episodi significativi con 995 feriti e 127 morti) l’alcol e la droga emergono nel 35% dei 124 episodi mortali. E si deve evidenziare che parliamo dei soli casi in cui è stato possibile sottoporre il pirata alla prova con l’etilometro poco dopo l’evento. Nei casi in cui il pirata viene identificato a distanza di giorni o settimane la verifica non si può fare. Secondo le proiezioni Asaps, la pirateria grave alcol-narco correlata sfiora sicuramente il 50% di questi incidenti. Aggiungiamo», continua Biserni, «altri elementi valutativi alla voce ebbrezza: anche negli incidenti determinati dai contromano nelle autostrade o superstrade nel 2011, il 24% dei conducenti è risultato positivo all’alcol e/o alla droga. E ancora, nel 34% delle aggressioni su strada agli agenti, il conducente è ubriaco e/o drogato. Siamo di fronte a dati più che sufficienti per rendere evidente il fattore di rischio dell’alcol e della droga sulla strada, per questo servono condanne certe per chi uccide in condizioni di ebbrezza elevata o droga e l’ergastolo della patente».
Redazione Intermedia Channel