Con la conferenza stampa di oggi, alla quale hanno partecipato anche alcuni politici, il sindacato avvia la battaglia per modificare l’art. 34 del decreto legge sulle liberalizzazioni.
«Oggi, insieme alle forze politiche dei maggiori schieramenti abbiamo voluto far sentire chiara la nostra voce e il nostro disappunto. È chiaro che tocchiamo con mano un enorme passo indietro sul terreno delle vere liberalizzazioni, che cancella in un colpo la dichiarata volontà del Governo Monti di dare impulso allo sviluppo e alla concorrenza del mercato assicurativo». Lo ha dichiarato Claudio Demozzi, presidente dello Sna (nella foto, la sede), a margine della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma e che ha visto avvicendarsi anche alcuni senatori come Sergio Divina (Lega), presidente della Commissione Prezzi, Carlo Giovanardi (Pdl), Giuseppe Fioroni (Pd) e Filippo Bubbico (Pd). La posizione dei politici è stata di comprensione e vicinanza alla protesta degli agenti. «Lo Sna mette in atto l’autodenuncia di tutti i dirigenti sindacali, perché nell’ultima stesura del Dl liberalizzazioni è passata una norma per noi assurda e inapplicabile. Si tratta dell’articolo 34, per il quale si impone all’agente di fornire tre preventivi di tre diverse compagnie al cliente che si presenta per firmare una polizza Rc auto. Una vera e propria beffa».
«A fronte di ciò», si legge in una nota, «lo Sna ha deciso di attuare immediatamente alcune azioni di protesta, come il presidio odierno dinanzi alla Camera, durante il voto di fiducia sul decreto. Di seguito, sarà immediatamente attivata la non applicazione di quanto disposto nell’articolo 34 del Dl 1/2012 da parte degli organismi nazionali dello Sna, con autodenuncia presso la presidenza della Repubblica, le presidenze di Senato e Camera, la presidenza del consiglio, il Mi.S.E., l’Isvap, l’Ania e tutte le forze politiche e istituzionali del Paese. A seguire si autodenunceranno anche gli esecutivi provinciali dello Sna e gli esecutivi nazionali dei gruppi agenti: circa 1.000 intermediari che con la loro azione di disobbedienza civile, renderanno manifesta all’opinione pubblica l’inadeguatezza e inapplicabilità delle misure adottate».
Redazione Intermedia Channel