E’ una spirale pericolosamente negativa quella alimentata dai rincari delle RC moto: la differenza tra una polizza stipulata a Napoli e la stessa pagata in un’altra qualunque piccola città del Nord supera i mille euro.
A lanciare l’allarme è il mensile Dueruote che nel numero di aprile pubblica la settima edizione della guida alle assicurazioni, indagine annuale che racconta l’andamento delle polizze assicurative dedicate alle due ruote.
L’indagine raccoglie tutte le tariffe delle 23 assicurazioni monitorate e applicate, per ogni provincia italiana, a dieci profili di motociclisti, suddivisi per età, sesso e tipologia di motociclo. Ogni anno l’analisi congiunta di questi dati, che sono le offerte migliori reperibili sul mercato, rivela un aumento costante delle polizze ma quest’anno la situazione
La situazione più allarmante è al sud: Napoli si aggiudica la maglia nera seguita a stretto giro da tutte le province della Sicilia – eccezione fatta per Trapani – in cui l’aumento è in media del 20% con punte addirittura del 30% per i più giovani. Sono proprio i giovani a essere più penalizzati, in particolare il venticinquenne proprietario di uno scooter 300 e la ragazza ventenne con uno scooter 125cc. Si pensi che il venticinquenne a Napoli dovrebbe pagare ben 1246€ per la prima polizza, con un ricaro del 263% dal 2006; allo stesso profilo a Salerno sono chiesti 793€ mentre a Vercelli solo 239€.
Seppure in misura minore le differenze di trattamento nord–sud coinvolgono anche i motociclisti più maturi: il profilo del dirigente cinquantenne possessore di una BMW GS 1200 appartenente alla nona classe di merito spenderebbe 1082€ a Napoli contro i 626€ a Roma e i 232€ a Biella. Come sempre i più fortunati sono gli abitanti delle città a basso rischio assicurativo in cui vige anche la possibilità data dalle compagnie ai proprio agenti di praticare sconti fino al 50%, sistema che finisce per discriminare i clienti meno “desiderati” non offrendo loro le stesse agevolazioni (come affrontato da dueruote.it sono molte le compagnie che in tal modo hanno disdetto i propri contratti nel sud italia salvo poi essere pesantemente multate dall’Isvap).
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Fonte: Il Mattino (Articolo originale)