Opinione della Settimana

Fonsai: Aumento confermato a 1,1 miliardi di euro

Rimarrà fissato a 1100 milioni l’ammontare dell’aumento di capitale di Fonsai. Il cda del gruppo assicurativo si è riunito ieri per approvare il bilancio dello scorso esercizio chiuso con una perdita record di oltre un miliardo. L’entità esatta la si conoscerà stamattina perchè fino a tarda sera manager e advisor finanziari sono rimasti al lavoro per la limatura definitiva del comunicato.

Al di là dell’esame sui conti, che peraltro è stato aggiornato per inserire nella nota integrativa le informazioni chieste all’ultimo momento dalla Consob (in particolare sul capitolo delle svalutazioni e delle riserve tecniche), il board era chiamato a dirimere una questione posta da Premafin. Se, in relazione al rally dei mercati ed al miglioramento del solvency ratio della compagnie, sarebbe stato possibile ridurre l’entità della ricapitalizzazione sulla quale lunedì sarà richiesto il via libera all’assemblea degli azionisti. La risposta, in linea con i desiderata dell’Isvap e le richieste di Unipol (candidata a fondersi con Fonsai all’indomani della ricapitalizzazione) è stata negativa.

Gli advisor di Fonsai (Goldman Sachs e Citi) sono stati compatti nel ritenere che l’iniezione di capitale – la seconda in meno di un anno – deve assicurare al gruppo sufficiente forza patrimoniale non soltanto per mettere in sicurezza il margine di solvibilità del gruppo ma anche per poter fronteggiare un repentino cambio nel trend dei mercati o altre circostanze negative. E dunque nonostante il margine di solvibilità post aumento da 1100 milioni si collocherebbe attualmente intorno al 130% (rispetto al 120% richiesto dall’autorità di vigilanza), è stato ugualmente deciso – e lunedì sarà proposto ai soci – di utilizzare l’intera capienza dell’annunciato piano di patrimonializzazione.

Anche ieri, intanto, è proseguita l’attività epistolare tra i diversi protagonisti della vicenda. Questa volta è stata Unicredit a scrivere a Premafin per sollecitarla ad accelerare i tempi della sua ricapitalizzazione così da poter partecipare proquota all’analoga operazione di Fonsai. La finanziaria non ha ancora convocato l’assemblea per approvare l’operazione e oggi, il cda inizialmente convocato sui conti, avrà all’ordine del giorno soltanto le “comunicazioni del presidente”. Per il bilancio l’appuntamento è stato rinviato a fine mese così da permettere la conclusione delle verifiche sull’impairment della partecipazione in Fonsai. I ritardi nella convocazione dell’assemblea potrebbero riverberarsi su tutta la catena di eventi programmata fino alla fusione definitiva Unipol-Fonsai ed è per questo che la banca milanese, il principale creditore di Premafin, sollecita la holding a fare in fretta. Al di là del suo contenuto la lettera, che si somma alla pubblica reprimenda venuta da Unipol nei giorni scorsi (con un altro messaggio epistolare), lascia comunque trasparire un clima non proprio idilliaco tra la holding ancora controllata dalla famiglia Ligresti ed i suoi “salvatori”.

Fonte: Il Sole 24 Ore (Articolo originale)

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