Ft: L’indice di solvibilità, rimbalzato con il ridursi degli spread sui bond italiani dal 117 di fine anno, è appena robusto al 132%
I manager di Generali non gettano la spugna: credono ancora alla solidità del loro patrimonio e dell’intero business. Ma il titolo tentenna in borsa per il dimezzamento del dividendo. All’indomani della pubblicazione del bilancio annuale, siglato con un utile di 856 milioni (1.702 nel 2010) l’esposizione delle Generali nei confronti dell’Italia, e in particolare del debito pubblico del Paese, marchiano a fuoco la vulnerabilità del Leone di Trieste.
È quanto afferma il Financial Times nella Lex Column dedicata alla compagnia guidata da Giovanni Perissinotto. “I grandi dell’Italia sono vulnerabili“, sta scritto. “Ci sono stati pochi motivi fino ad oggi per contestare il conservatorismo e la forza delle Generali, il più grande gruppo assicurativo del Paese per premi incassati. Ma i suoi investimenti, non da ultimo nei bond governativi, si sono dimostrati meno super-sicuri di quanto sembrassero una volta” sottolinea il quotidiano londinese. Il Financial Times ricorda che l’indice di solvibilità, rimbalzato con il ridursi degli spread sui bond italiani dal 117 di fine anno, “è appena robusto al 132%“.
Di fatto, “sollevarlo sopra il 150%” dovrebbe tradursi in “priorità di Perissinotto“. “Il taglio dei dividendi dovrebbe dare una netta spinta al lavoro ma “la principale speranza resta quella di una migliore redditività“, scrive il Ft, che reputa ipotizzabili i target sui profitti operativi. I titoli delle Generali “non quoteranno molto sopra 1,3 volte il valore di libro a meno che Perissinotto non raggiunga gli obiettivi“. Stabile il nodo dell’esposizione al debito domestico, che è “tanto nelle mani del governo tecnocratico dell’Italia quanto nelle sue“.
Autore: Filippo Brunamonti – Advisor Online (Articolo originale)