Riunione ieri tra le banche creditrici di Imco e Sinergia e i consulenti della famiglia Ligresti. L’incontro sarebbe avvenuto per definire i dettagli del piano allo studio per la valorizzazione degli asset immobiliari delle due holding, che possiedono il 10% di Premafin, e per venire incontro alle richieste dei creditori bancari (gli istituti di credito esposti per circa 330 milioni con UniCredit, Banco Popolare, Bpm e Ge in prima linea) e commerciali.
Il punto di partenza sono i risultati finali della due diligence immobiliare, finanziaria e contabile effettuata dai consulenti Protos e Ernst & Young. L’obiettivo è la creazione di un fondo immobiliare, dove scorporare alcuni degli asset nel real estate (che, a libro, valgono circa 300 milioni) e parte del debito. Fulcro del progetto di costituzione del fondo è infatti lo sviluppo dell’area Cerba a Milano, cioè il Centro europeo di ricerca biomedica. Per gestire il fondo sarebbe ormai in pole position l’Hines Italia di Manfredi Catella (nella foto), che proprio in quest’ambito è già presente assieme ad Enasarco (che ha un impegno di investimento di 180 milioni) tramite il fondo Hines Social Fund, che ha l’obiettivo di investire nello sviluppo di centri di ricerca medica e scientifica.
Nel veicolo immobiliare, secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere iniettata cassa per 50 milioni. Una parte di questa cassa (si parla di una quindicina di milioni) dovrebbe essere corrisposta da Hines assieme ad Enasarco, una parte da Enti e Fondazioni e la quota restante da un gruppo bancario. L’operazione resterebbe a buon punto, anche se le vicende delle società a valle rischiano di ritardare la realizzazione del progetto.
Autore: Carlo Festa – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)