Da Unipol ad Axa, da Allianz a Genertel: ecco chi offre con costi fissi o variabili il dispositivo che taglia i costi Rc auto del 15%
Oltre due italiani su tre sarebbero disposti a installarla senza pensarci su, riporta una recente ricerca del sito facile.it. Ma quale intrusione della privacy: ben venga la scatola nera, la tracciabilità continua, se serve a ridurre il costo della polizza Rc auto. Tra le novità introdotte dal decreto liberalizzazioni la scatola nera all’interno della propria vettura è quella che nell’immaginario collettivo alimenta le maggiori aspettative in termini di risparmio sulle assicurazioni. Per chi decide di installarla i costi sarebbero a carico della compagnia in previsione di uno sconto sul premio assicurativo che può raggiungere anche il 15%.
«E ne trae giovamento anche la sicurezza — segnala Andrea Manfredi, amministratore delegato di Supermoney (portale comparatore di polizze Rc auto) —. Perché il localizzatore satellitare permette di chiedere soccorso in maniera automatica in caso di incidente.
Il cambiamento
La ratio è presto spiegata: la black box consente di rilevare tutti i movimenti dell’automobile, abbattendo così le frodi. Spiega Davide Passero, amministratore delegato Genertel, che la direzione intrapresa dall’esecutivo non fa che prendere atto di una svolta tecnologica evidente nel mondo automotive: «Per ora i primi tentativi sono stati realizzati sulle vetture di grossa cilindrata, ma le case costruttrici stanno virando verso tutto ciò che propende alla telemobilità». Il limite semmai è la portabilità. Traslando da un termine caro alla telefonia mobile, la sensazione è che per rendere operativa la scatola nera su tutte le autovetture non basti l’imprimatur dall’alto.
Dice Francesco Paparella, presidente Aiba (l’Associazione italiana dei broker assicurativi) che anzi il rischio è che questa incentivazione finisca ulteriormente per ridurre la già bassa mobilità dei clienti tra le compagnie: «Con l’installazione della black box il cambiamento diventerebbe persino deleterio, perché l’eventuale sconto verrebbe vanificato dal costo a carico del cliente per disinstallare la vecchia scatola nera».
Le formule
Per ora su questi strumenti di rilevazione ogni compagnia va in ordine sparso, proponendo principalmente due formule assicurative. Una a premio variabile (dalla «Sesto Senso» di Allianz all’«Autometrica 2.0» di Axa) secondo la quale l’importo pagato dal contraente in fase di sottoscrizione della polizza è suscettibile di variazione al termine del periodo assicurativo se i chilometri percorsi sono maggiori di quelli pattuiti. E un’altra a importo fisso: il premio è in funzione della percorrenza nell’anno precedente.
La pioniera in questo ambito è stata Unipol, che già nel 2005 aveva scommesso sui sistemi di rilevazione satellitare a bordo. La compagnia assicurativa fa sapere che «sono 660mila i dispositivi ora in funzione, per un risparmio medio sulla Rc auto di circa il 18%». E ammette che gli esiti sono soddisfacenti, «anche in termini di minore incidenza di sinistri per chi l’ha installata».
Un’impostazione alternativa è rappresentata dal «Quality Driver» di Genertel, un rilevatore Gps che permette la tracciatura dello stile di guida del conducente e genera dei crediti-sicurezza in caso di comportamento virtuoso al volante.
Ma all’orizzonte sono molti i progetti-pilota, come «Zurich Virgilio». Spiega Stefano Nalin, responsabile della rete distributiva di Zurich Italia, che la scatola nera permette con questo prodotto «uno sconto sulla polizza del 30% per la copertura richiesta in caso di furto, ma stiamo valutando un prodotto aggiuntivo a partire dal 2013». Ma non è solo il mercato dei privati ad essere influenzato dall’incentivazione governativa.
Le flotte
Dice Giuseppe Benincasa, segretario generale Aniasa (l’Associazione nazionale dell’industria dell’autonoleggio) che fortemente interessato è anche il mondo delle flotte aziendali: «La scatola nera consentirebbe di ridurre al minimo le frodi, ma al tempo stesso pone dei problemi sul tema della privacy perché determinerebbe un controllo etero-diretto sui dipendenti».
Ludovico Maggiore, amministratore delegato di Cobra Automotive — uno dei principali produttori di black box — ritiene invece che il segmento fleet sia quello che ha dimostrato maggiore sensibilità perché, «i dispositivi telematici consentono di ridurre i costi di gestione del veicolo, così le società di autonoleggio e le aziende contabilizzano meglio tutte le spese di esercizio».
Autore: Roberto E. Bagnoli – CorrierEconomia