Opinione della Settimana

Illegali i rincari Rc auto senza preavviso

Un’altra svolta sul fronte dell’eterna «battaglia» tra assicurazioni e automobilisti porta la firma della Corte di Cassazione. Sotto la lente di ingrandimento finisce lo scandalo del caro Rc auto. «Adesso tutti coloro che per anni sono stati mortificati dal cartello delle assicurazioni potranno difendersi dalle illegittimità e dagli abusi delle compagnie assicurative che gonfiano i dati nascondendosi dietro l’alibi di presunte irregolarità e di elevata percentuale dei sinistri e disdicono le polizze al fine di aumentare i prezzi e creare emergenze sociali».

Il rilievo è posto dall’avvocato Angelo Pisani, presidente di «Noiconsumatori.it» e civilista esperto in materia di contratti, che sofferma l’attenzione, appunto, sulla sentenza della Cassazione, secondo la quale, spiega il legale «l’assicuratore d’ora in poi è obbligato a restituire i soldi al cliente che non è stato avvisato della liquidazione dell’incidente e dell’aumento del premio, o danneggiato da illegittime disdette per favorire le speculazioni del cartello delle compagnie». Insomma, una rivoluzione giudiziaria. Che contempla il diritto dell’automobilista al rimborso. «Ora – prosegue Pisani – coloro che hanno subito soprusi sborsando enormi cifre, possono finalmente ottenere giustizia. I giudici hanno deciso di far pagare il conto e di colpire nelle tasche chi aumenta indiscriminatamente i prezzi con l’alibi di falsi incidenti o disdette pretestuose delle polizze. Così, anche il mercato potrebbe regolarizzarsi, senza permettere scandalose speculazioni ai soli poteri forti».

Gli Ermellini hanno sancito un punto chiaro: restituisce i soldi l’assicuratore che liquida un sinistro e aumenta il premio senza avvisare il cliente. Di qui, il cambio di rotta. Per la Suprema Corte, alla quale ora dovranno fare riferimento i giudici di primo grado, è illegittimo il declassamento dalla fascia di merito in base alla clausola bonus-malus, se l’assicuratore non ha prima comunicato e informato di ciò il diretto interessato, e pertanto non può essere un alibi per le compagnie per disdire o aumentare all’infinito i premi della polizza Rca.

Fonte: Noi Consumatori (Articolo originale)

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