È in odore di quotazione da oltre un decennio. E fin dal suo arrivo alla guida di Poste Italiane nel 2002, Massimo Sarmi (nella foto) ha più volte ribadito che lo sbarco in Borsa è sempre all’ordine del giorno, ma è un processo lungo e laborioso. Negli ultimi anni si è vociferato sempre con maggiore insistenza di separare Bancoposta dal resto del gruppo per portarlo sul mercato. La quotazione, per ora, è rimasta «lettera morta», ma al quartier generale di viale Europa a Roma hanno deciso di ingranare la marcia.
Negli ultimi mesi è stata avviata la strategia di riportare in casa la gestione degli investimenti collegate alle polizze di Poste Vita, come emerge dai dati diffusi periodicamente da Assogestioni. Solo nell’ultimo mese di febbraio sono stati fatti rientrare oltre 7 miliardi, riducendo l’ammontare di un mandato di gestione a Credit Suisse. Una strategia che, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, Poste Vita sta portando avanti anche con altre case d’investimento sulla base di linee guida dettate dalla casa madre. Un incremento delle masse in gestione finalizzato ad accrescere il valore della compagnia in vista dell’approdo a Piazza Affari che, nella logica dello spezzatino, potrebbe interessare solo Poste Vita.
Fonte: Il Sole 24 Ore