Le vicende milanesi di Fondiaria-Sai stanno impensierendo anche chi lavora dietro le vetrate della Siat, la principale società di assicurazione marittima italiana, che fa parte al 95% della compagnia della famiglia Ligresti. Sede a Genova, 160 dipendenti, Siat è storicamente il polo trasporti di Fonsai. Nel settore dei Corpi marittimi (cioè le navi) la compagnia assicura una fetta sostanziosa della flotta italiana e greca – la più grande del mondo – e ha sue agenzie in Francia, Germania, Olanda, Belgio e Malta. Intorno alla Siat, che ha un portafoglio premi di circa 170 milioni di euro e ha chiuso il 2011 in attivo, lavorano broker, periti, avvocati. Ma i problemi dei Ligresti potrebbero mettere in crisi questo sistema tutto sommato delicato, avvertono i sindacati, sul quale vivono circa 500 famiglie.
I sindacati della Siat hanno formalizzato il loro favore all’offerta Unipol. «I motivi sono diversi – dicono Tullio Schenone (Fisac Cgil) e Rosario Scicchitano (Fiba Cisl) –. Innanzitutto c’è il fattore industriale. Unipol fa il nostro stesso lavoro, ci sarebbe ipoteticamente la possibilità di una fusione con le attività del loro ramo trasporti, che vale 25 milioni di euro. Una fusione non sarebbe un processo facile, ce ne rendiamo conto, ma sarebbe comunque una prospettiva meno rischiosa rispetto a una possibile vendita: le nostre attività generano una liquidità molto inferiore rispetto a un ramo come l’Rc auto, il rating della compagnia è alto e i nostri bilanci sono in attivo».
Fonte: Shippingonline (Articolo originale)