Premafin valuta Fondiaria Sai 3,95 euro a titolo, ossia più o meno tre volte l’attuale quotazione di Borsa della compagnia assicurativa. Una valorizzazione che, in trasparenza, indica una valutazione della holding di poco meno di 130 milioni di euro quando da bilancio emerge un patrimonio civilistico di 140 milioni. Valore che si ottiene sottraendo alla stima del pacchetto detenuto in FonSai, circa 520 milioni, l’esposizione complessiva (attorno a 390 milioni) della finanziaria. Il che, tradotto, implica per ciascun titolo Premafin un’indicazione di prezzo poco sopra gli 0,3 euro, contro gli 0,28 euro della chiusura di ieri e gli 0,10 euro ai quali quotava la holding a fine dicembre. Questi, in sostanza, sono i numeri messi sul tavolo dalla finanziaria che potrebbe considerarli il punto di partenza della trattativa con Unipol per la ricapitalizzazione da massimi 400 milioni.
Ma la compagnia di Bologna condivide queste cifre? C’è un primo aspetto da considerare, ossia che quota, a questi valori, Unipol si potrà ritagliare in Premafin. Come da accordi, a Bologna deve essere garantito almeno il 67% del capitale della holding a valle dell’iniezione di liquidità. La condizione, a questi prezzi, sarebbe rispettata. In particolare, Ugf potrebbe contare su circa il 72% del capitale. Allo stesso tempo la famiglia Ligresti che oggi, considerato anche il 20% in capo ai trust detiene il 70% della holding, si diluirebbe al 19%. Una partecipazione non certo marginale e che in sede di fusione, complice l’esercizio del diritto di recesso, potrebbe rappresentare una liquidazione importante per la famiglia. Tuttavia, fanno capire dal quartier generale di Bologna, il fatto che questa condizione sia soddisfatta poco importa.
Quello che il consiglio di amministrazione di Premafin ha deciso in sede di approvazione del bilancio non è un valore che il gruppo guidato da Carlo Cimbri (nella foto) ritiene plausibile come base di partenza per la trattativa. Per Unipol, che avvierà un negoziato su basi differenti, in altre parole i 400 milioni messi sul piatto, ma potrebbero essere anche meno, non sono lo specchio di una valutazione di Fondiaria Sai ma solo un flusso di denaro indispensabile a fare in modo che la holding mantenga la presa sul controllo della compagnia assicurativa. E per una volta sembra che Unipol e i concorrenti Sator e Palladio la pensino allo stesso modo. In particolare, la società guidata da Matteo Arpe valuta FonSai in un range di prezzo compreso tra gli 1,9 e i 2,8 euro a titolo.
Autore: Laura Galvagni – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)