”E’ allarme rosso per la sanità pubblica italiana e per il personale medico: i chirurghi italiani stanno lavorando al limite delle proprie possibilità, in un contesto molto difficile che peggiora di anno in anno. Il nuovo rischio è di non avere più neppure una adeguata copertura assicurativa. Già in molte aziende in tutta Italia i medici lavorano senza assicurazione, perché da un lato le Aziende non hanno fondi per pagare premi sempre più elevati, dall’altro le compagnie assicurative sono sempre più restie a coprire la responsabilità professionale. Potremmo essere costretti a non entrare più in sala operatoria”. Lo afferma il presidente Acoi, Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, Luigi Presenti.
”I Chirurghi italiani continuano a svolgere il proprio prezioso lavoro senza garanzie. Inoltre – spiega Presenti – il lievitamento dei costi delle compagnie assicurative, che non vogliono assicurare i Medici, ricade sulla spesa e, dunque, sui Cittadini. I Chirurghi italiani, tra i primi nel mondo secondo tutti gli standard ed i parametri di valutazione internazionali, vivono con sempre maggiore pressione e disagio il proprio ruolo. Abbiamo più volte segnalato alle autorità competenti le inefficienze, le mancanze e le storture del sistema sanitario nazionale, cercando di intervenire per correggerle, ma raramente queste parole sono state prese in considerazione. Non siamo più disposti a tollerare questo stato di cose”.
Fonte: Asca Salute Oggi (Articolo originale)