La Protezione civile blocca i risarcimenti statali per calamità naturali, la maggior parte delle compagnie non stipula polizze
«Salve, ho una casa in una zona a rischio alluvione, voi prevedete una copertura assicurativa per eventuali danni da questo tipo di eventi?». Preoccupati dalle piogge in arrivo e dalle parole del responsabile nazionale della Protezione civile Franco Gabrielli sullo stop ai risarcimenti statali per le calamità naturali – «I cittadini dovranno fare da soli, rivolgendosi in tempo ai sistemi assicurativi privati» – prendiamo il telefono e cerchiamo di capire cosa fare. Tutelarsi contro le calamità naturali, però, è più facile a dirsi che a farsi.
La Reale Mutua di Treviso risponde «sì, ma vi possiamo offrire una copertura a parte la cui concessione sarà decisa dalla direzione generale dell’agenzia». È lo standard nella stragrande maggioranza delle telefonate. «Inoltre bisogna compilare un questionario in cui specificare la tipologia di rischio, dove si trova l’abitazione, la vicinanza a corsi d’acqua». Se si rientra in una “zona a rischio” secondo le mappe della protezione civile, addio assicurazione.
La Fondiaria-Sai, via Barberia (Treviso) spiega che «non esiste una polizza che garantisca a tutto tondo gli eventi catastrofali; c’è però un contratto in caso di distruzione del fabbricato assicurato o se la sua stabilità è compromessa prevede un’indennità straordinaria». Ossia 10mila euro; si sale a 15mila se nel pacchetto si fa rientrare anche la protezione contro “furto e rapina”.
Altro tentativo in terra trevigiana, a Silea con la Zurich di via XXV Aprile. Anche qui la risposta è «sì, compilando un questionario che sarà valutato dai dirigenti a Milano. Però se la sua casa è vicino ad un argine e sotto il livello del fiume le dico già che la risposta sarà no».
Nel Padovano, Fata assicurazioni di via Vigonovese. Un “sì” seguito da una serie di “ma”: «C’è una polizza, ma la richiesta viene sottoposta alla direzione. Per capirci: se nella zona della sua casa c’è già stata un’alluvione, non si può assicurare; se sono stati fatti dei lavori dai Comuni per sistemare gli argini a rischio, forse». Le filiali di Itas e Ina Assitalia sembrano aver imparato lo stesso testo.
Sara Assicurazioni, via Ca’ Marcello a Mestre: «No, ci spiace, non facciamo polizze di questo tipo». Neanche come estensione? «Non è un’offerta che facciamo ai nuovi clienti. E anche in quel caso serve l’approvazione della direzione centrale. La copertura del danno? Dipende dal valore della casa e dalla cifra che intende assicurare».
Ci sono anche le eccezioni: è il caso di “Postaprotezione casa”, polizza di Poste Italiane che assicura dai rischi legati a “terremoti, valanghe, slavine, inondazioni, alluvioni”. In questo caso la franchigia è di 2.600 euro e il tetto di risarcimento è fissato nel 50 per cento della somma assicurata per il fabbricato e nel 50 per cento della somma assicurata per il contenuto.
Nelle scorse settimane anche Genertel, compagnia online, ha introdotto la protezione dai danni dalle calamità naturali. Per un’abitazione di 100 metri quadri il premio va mediamente da 438 euro a 594 in provincia di Venezia, da 366 a 522 in provincia di Padova e da 417 a 537 euro in provincia di Treviso.
Per le aziende il discorso è diverso: si tratta di un settore che da tempo deve fare i conti con tutti i rischi, calamità naturali comprese, e si garantisce da questi. Essendoci una maggiore domanda, le soluzioni ci sono, anche se la copertura è parziale (mediamente 70-80%).
Autore: Marco Gasparin – Il Gazzettino (Articolo originale)