Niente preventivi Rc auto multipli, in attesa che l’Isvap ne detti le modalità. La sospensione dell’obbligo introdotto a gennaio dal Dl liberalizzazioni (1/12) è il punto più importante della corposa circolare, datata 27 marzo e protocollata col numero 0122, con cui l’Ania (nella foto, la sede) ha illustrato alle compagnie le novità contenute nella legge di conversione (27/12), in vigore da domenica 25 marzo.
In sede di conversione, l’obbligo per gli intermediari di fornire almeno tre preventivi di compagnie diverse è stato completato con la previsione che l’Isvap predisponga uno «standard di modalità operative» entro quattro mesi. Secondo l’associazione delle compagnie, ciò vuol dire che nel frattempo l’applicazione della norma non è possibile.
Un’interpretazione che però non trova tutti d’accordo: il 30 marzo lo Sna (Sindacato nazionale agenti di assicurazione, che sono i primi destinatari dell’obbligo) ha inviato un quesito all’Isvap per chiedere conferma che la prassi suggerita dall’Ania sia effettivamente corretta. Lo Sna sostiene che – in assenza di una espressa indicazione di legge – si possa operare ugualmente anche senza standard, se non altro in via sperimentale per far emergere elementi utili all’Isvap, una cui rappresentante nei giorni scorsi ha fatto pubblicamente cenno all’esigenza di approfondire i problemi prima di emanare le modalità operative.
La circolare Ania dà spunti su tanti altri aspetti del Dl liberalizzazioni, in particolare in materia di Rc auto. Tra questi, l’interpretazione secondo cui l’attribuzione all’Isvap del potere di fissare criteri “restrittivi” per le compensazioni tra compagnie nel risarcimento diretto non fa venire meno il ruolo del comitato tecnico presso la Consap, che deve sempre determinare annualmente i forfait: cambia solo il fatto che ora deve farlo seguendo i criteri Isvap.
Critiche sia alla cancellazione delle modalità di presentazione della richiesta di risarcimento sia all’introduzione del pari trattamento per chi è nella classe di massimo sconto: in entrambi in casi, di fatto, l’Ania afferma che vanno mantenute le prassi consuete.
Sul contrassegno telematico, la circolare anticipa un possibile intervento Isvap per tener conto degli assicurati che ancora non hanno un computer. Critiche sull’abbassamento da cinque a due giorni del termine entro cui effettuare la perizia, impossibile da rispettare; il Governo lo ha condiviso, ma i tempi per la correzione non saranno brevi.
Autore: Maurizio Caprino – Il Sole 24 Ore