Quante azioni Premafin stanno in 400milioni di euro? Talvolta la finanza propone quesiti “elementari”, come quello legato all’imminente aumento di capitale della holding che controlla il gruppo assicurativo Fonsai. Nei giorni scorsi il cda di Premafin ha svalutato a 3,95 euro per titolo le azioni della controllata nel suo portafoglio (il suo unico asset). Unipol, candidata ad effettuare un aumento di capitale riservato nella holding fino a 400 milioni, e anche i suoi rivali di Sator-Palladio (promotori di un piano di salvataggio alternativo a quello di Bologna), hanno storto il naso.
A loro giudizio quella valorizzazione delle azioni Fonsai che quotano intorno ad un euro in Borsa, è stratosferica, unicamente finalizzata a mantenere un significativo valore in capo ad una holding gravata da debiti così da limitare l’effetto diluitivo dei suoi attuali principali azionisti (i Ligresti). Ma se due distinti investitori (Unipol e Sator-Palladio) sono disposti ad un’iniezione di capitale così robusta – è il ragionamento opposto – un valore positivo quella società lo deve comunque avere.
In ogni caso effettuare svalutazioni in portafoglio (secondo i principi contabili internazionali) è cosa diversa dal determinare, attraverso il numero di nuove azioni da assegnare al nuovo entrante Unipol, il valore “di mercato” della stessa società. Il coltello nel manico ce l’hanno i bolognesi perchè il contratto sottoscritto con Premafin impone al cda della holding di determinare un prezzo di emissione dei nuovi titoli che «sia ritenuto congruo da Unipol gruppo, secondo correnti metodologie valutative». Tra le parti si annuncia un confronto serrato e l’esercizio contenuto nella tabella propone differenti “letture” delle tre variabili in gioco.
Se nell’ambito dell’aumento di capitale fosse accolta la valutazione dei titoli Fonsai recepita in bilancio (3,95 euro) 400 milioni di ricapitalizzazione riservata consentirebbero ad Unipol di acquisire una partecipazione del 73,88% che salirebbe all’89,36% qualora le azioni della controllata fossero valorizzare al loro patrimonio netto (nel bilancio Fonsai) pari a 3,2 euro. Ed al 100% nell’ipotesi estrema di un valore patrimoniale nullo ante aumento. Deciderà il Cda di Premafin che sottoporrà la sua scelta all’assemblea straordinaria degli azionisti. In che modo? L’aumento di capitale privo di diritto di opzione rientra tra i casi indicati dalla Consob in cui la delibera potrebbe essere sottoposta al voto determinante delle minoranze (whitewash). Ma si giungerebbe a tanto solo se Unipol fosse già controllante di Premafin. Invece lo diventerà formalmente solo a ricapitalizzazione avvenuta.
Autore: Riccardo Sabbatini – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)