di Fabio Sgroi – Direttore Intermedia Channel
Per il mondo dell’intermediazione questa è certamente una settimana importante. Una settimana in cui, ufficialmente, come in passato forse non hanno mai fatto, i sindacati degli agenti di assicurazione (Sna e Unapass) e i gruppi aziendali agenti si siederanno attorno allo stesso tavolo per confrontarsi sulla legge relativa alle liberalizzazioni e sulle modalità operative che si intende proporre all’Isvap.
Massimo Congiu, Claudio Demozzi e Tonino Rosato (in rigoroso ordine alfabetico) hanno avuto modo già in queste ultime ore di confrontarsi in via ufficiosa. Mercoledì lo faranno in via ufficiale. Intermedia Channel avrebbe voluto raccontarvi in diretta lo svolgimento dei lavori. A quanto pare, non sarà possibile, perché i lavori si svolgeranno a porte chiuse. E questo è un vero peccato.
L’Isvap ha chiarito in forma scritta, dopo averlo fatto verbalmente, che l’obbligo di confronto delle tariffe Rc auto è stato sospeso per il tempo necessario alla predisposizione della normativa (art. 34). E ciò ha contribuito a fare un po’ di ordine su una norma, quella dei tre preventivi, che anche l’Antitrust ha definito «critica» nell’audizione in Senato del suo presidente Giovanni Pitruzzella. Oggi, in verità, è semplice arrivare a questa conclusione, dopo che si sono esaurite tutte le critiche possibili e immaginabili su questa norma. Forse sarebbe stato opportuno esprimere questi dubbi in sede di discussione del decreto in Senato prima e alla Camera poi. Per orientare un legislatore molto… disorientato. E mi scuso per il gioco di parole.
Intanto, a proposito di preventivi e tariffe Rc auto, ci arrivano notizie poco rassicuranti dalla piazza Napoli, dove la Provincia ha deciso di incrementare dal prossimo giugno l’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni Rc auto di 3,5 punti, portandola dal 12,5% al 16%. I sindacati degli agenti sono sul piede di guerra. Seguiremo nei prossimi giorni più da vicino la questione…
Infine, in questo primo editoriale, merita una riflessione una delle quattro proposte avanzate all’Isvap dal Network Assicuratori Democratici della Lombardia: «prevedere la possibilità regolamentata per l’intermediario di essere remunerato dal cliente con parcella di consulenza, a partire in via sperimentale dal cliente non consumatore». Mi sembra un concetto molto interessante e mi piacerebbe conoscere l’opinione di voi lettori.
Buongiorno Direttore,
seguo Intermediachannel da alcuni mesi e Vi faccio i complimenti per come state gestendo la comunicazione del mondo assicurativo – Vi Auguro che questa nuova rubrica possa integrare quanto state facendo anche con le dirette e le videointerviste.
Andiamo per ordine – la notizia che Congiu -Demozzi e Rosato si vogliano incontrare a porte chiuse è una brutta notizia …… se proprio volevano parlare tra di loro potevano tranquillamente farlo senza pubblicizzare l’evento. In questi periodi storici dove tutti parlano di trasparenza e responsabilità questa riunione segreta fà pensare ad un incontro carbonaro – la prima considerazione che mi viene in mente è, o questi Signori hanno paura delle proprie Idee o come stà accadendo in questi giorni da altre parti avremo delle sorprese. ( spero che non vi sottrarrete alla pubblicazione di questo mio pensiero )
Per quanto riguarda la proposta della parcella di consulenza – non è una novità – in moltissimi Paesi del mondo questa viene applicata da molti anni e per quanto mi riguarda mi trova favorevole – in questo modo si valorizza la professionalità dell’agente e si responsabilizza il cliente nelle sue scelte.
Augurandovi buon lavoro porgo distinti saluti
angelo m.
Mi complimento per l’iniziativa editoriale utile a tenerci informati e mi associo al pensiero del collega Angelo relativamente alla riunione segreta ma non troppo che si svolgerà domani a porte chiuse. Questo non è un bel segnale specialmente da organizzazioni sindacali che si dichiarano al servizio degli altri.
Ripensateci siete ancora in tempo
Saluti Paola
In effetti il commento del Direttore ai fatti quotidiani mancava. Complimenti per l’iniziativa editoriale.
Caro Direttore,
le porte chiuse sono sintomatiche della scarsa predisposizione al confronto di questi rappresentanti degli agenti, troppo pagante resta la demagogia per reggere il “popolo bue”, piuttosto che intraprendere la strada tortuosa dell’approfondimento dei problemi per trovare delle soluzioni comuni tra tutte le parti (Compagnie/agenti/governo/Isvap) in equilibrio di interessi ed a favore del mercato per sviluppare e non deprimere .
A proposito della sospensione da parte di Isvap di una norma stupida, inutile e controproducente rispetto all’espressa volonta’ liberalizzatrice, non ci si chiede se sia legittimo un intervento di sospensione di una legge dello Stato da parte di un organismo di controllo . Confusione funzionale ad ANIA che gode dei vantaggi delle discussioni sul sesso degli angeli, invece di attivarsi per dare un futuro ad un mercato asfittico che produce metastasi piuttosto che innovazione e sviluppo .
Un vero peccato, potenzialità frustrate, professionalità sprecate, intelligenze piegate alla furbizia !
Mi associo al pensiero dei colleghi – tristezza ed amarezza nel leggere che si preferisce tener chiusa la porta piuttosto che affrontare i problemi con una sana e seria discussione – solo chi sa veramente può permettersi di vivere nel futuro per gli altri è solo una vecchia storia che ci fa vivere nel passato.
E’ veramente curioso l’uso che fate di questo strumento – da un lato i filmati autocelebrativi – le copertine pre-elezioni – i 3 minuti con il presidente ……….. poi quando c’è da far capire a tutti di che pasta siete fatti ……. chiudete le porte – non vi sembra un pò ipocrita questo modo di condurre le danze ?
Buon lavoro comunque e speriamo per il bene di tutti che l’isolamento vi aiuti a trovare delle soluzioni per chi dite di rappresentare
Clara 78 – Agente orgogliosa –
Condivido la preoccupazione dei colleghi riguardo la decisione di tenere le porte chiuse in un momento di forte sbandamento del mercato assicurativo.
Ora più che mai c’è bisogno di certezze.
Questi signori chiedono adesioni per i loro rispettivi sindacati e poi “nascondono la mano” quando potrebbero dimostrare la loro valenza.