Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Paolo Iurasek, vicepresidente vicario di Unapass, in ricordo di Antonino Mirabile, agente assicurativo della Fondiaria Sai, già coordinatore nazionale dell’Unapass, scomparso nella notte fra sabato e domenica scorsi.
Il messaggio arriva presto. Ad un’ora nella quale di solito si dorme. E’ del direttore, Angelo Migliorini. E’ mattiniero e spesso ci sentiamo al mattino, ma questa volta non è un’idea da realizzare o un’esigenza operativa. E’ uno di quei messaggi che non vorresti leggere né ricevere: “Nino Mirabile non è più tra noi”. Di Pasqua. Sono le 4 passate da poco. No, non sono auguri e nemmeno saluti. E’ sempre troppo presto per morire. Non è mai troppo tardi per ricordare.
Ho incontrato Nino quando ero agente da poco, da vicepresidente di un neonato Gruppo aziendale costituito sotto un’altra Stella e l’ho conosciuto poi, quando di quel Gruppo, orfano del presidente, ha preso le redini e gli ha conferito un’identità propria, indipendente dai personalismi, restituendogli una dignità nell’ambito dei Gruppi aziendali di quello che stava diventando uno dei più grandi gruppi assicurativi del Paese.
Il suo pensiero non era di semplice intelligibilità, complesso, articolato e spesso, verboso, ma coerente, continuo e logico. Andava riflettuto, metabolizzato, a volte digerito, ma le sue conclusioni erano coerenti e le sue previsioni, spesso, azzeccate. Rispettoso della forma, Nino, uomo tutto d’un pezzo, la faceva diventare sostanza con quella sua fierezza che, da nordico, trovavo indissolubilmente legata alla sua Terra. Aveva nel saluto, quella ritualità antica, e nel gesto di quel bacio sulla guancia che concedeva ad alcuni, ma non a tutti, una tradizione maschia di onore e lealtà.
Ad Unapass ha dato molto, coordinando il territorio di sua competenza prima ed interpretando con cognizione la filosofia dell’ Unione. Il suo rapporto con Confindustria ed il suo impegno sono stati da sempre il modello fondante dei rapporti associativi che avremmo voluto, attraverso la sua esperienza, esportare nelle altre regioni italiane. In questo triste momento mi restano due ricordi dell’ultimo anno: uno istituzionale e l’altro personale.
Il primo, intorno a dicembre dello scorso anno al Ministero dello Sviluppo Economico in una riunione presso la Direzione della VIII Divisione – Servizi Assicurativi alla quale partecipammo insieme, noi due. Nino parlò per un’ora intera di agenzia antifrode e, concretamente, di come la si dovesse realizzare sul territorio, conoscendo le dinamiche e prevedendo gli ostacoli e i modi per aggirarli. Di come si dovesse migliorare il servizio, elevare la qualità e di come si potesse contribuire a fare un pò tutti meglio. Di come, cioè, si potesse fare gli agenti non essendo solo venditori di polizze (o grandi venditori di polizze) ma soprattutto sentendosi parte integrante, fondamentale e imprescindibile del Sistema assicurativo.
L’altro, personale, sul bordo del letto di un ospedale, Nino, Angelo Migliorini ed io, un libro strenna con le foto del Friuli Venezia Giulia, Terra così lontana dalla sua Sicilia ma non poi così agli antipodi, mangiando dolcetti al pistacchio e parlando, parlando, dei massimi sistemi: il presente, il futuro, la professione, l’agenzia antifrode, Confindustria, l’Italia, in un clima simpaticamente surreale.
Ignari che in realtà eravamo in quattro e che Atropos l’Invisibile, avrebbe presto tagliato i fili dei nostri discorsi e non solo. Siamo vicini alla tua famiglia e a Seba in particolare, cui spetta il compito di accettare con fierezza ed orgoglio la tua pesante eredità. In questo momento stanno celebrando le tue esequie nella tua Catania.
Buon Viaggio Nino. Addio Nino. Addio Presidente.
Paolo Iurasek