I costi di avviamento, quelli di acquisizione differiti e il valore delle attività acquisite (Voba) rappresentano in media il 62% del valore contabile delle società assicurative, anche se resta difficile verificarlo dall’esterno. Lo sottolinea Barclays in un report sul comparto assicurativo europeo in cui evidenzia che tali asset dipendono dalla redditività futura.
Bassi tassi d’interesse, una crescita debole, i cambiamenti politici e la crescente concorrenza delle banche sono tutti fattori che esercitano pressione sul valore di molti di questi beni. Lo scopo degli analisti è quello di provare a identificare quei beni che sembrano i più vulnerabili in caso di ulteriore stress sui mercati finanziari.
L’analisi dei costi di avviamento sul bilancio degli assicurativi suggerisce che l’impatto non sarebbe così preoccupante per il settore. Gli 1,9 miliardi di euro derivanti dall’acquisto da parte di Axa delle sue quote di minoranza in Axa Financial (nel 2000) e gli 1,8 miliardi di euro spesi da Generali per l’acquisizione di Toro (2006) si distinguono però per l’entità e la tempistica, ovvero la conclusione dell’operazione a valori di mercato decisamente più elevati di quelli attuali.
Prudential, Swiss Re e VIG, tutti e tre con rating overweight, rimangono i tre titoli preferiti dal broker nel settore assicurativo europeo, coperto con un rating rimasto invariato a neutral. Generali Assicurazioni non è tra le top pick, con un rating sull’azione equalweight e un target price fissato a 14,6 euro a fronte della quotazione di ieri a 10,51 euro.
“Crediamo che i costi di avviamento nel bilancio Generali generati dal buyout delle quote di minoranza siano abbastanza robusti“, hanno commentato gli esperti. Mentre i livelli di redditività di alcuni business non sono immuni al contesto attuale, come Generali France, i benefici di tali operazioni in termini di razionalizzazione del capitale, efficienza dei costi e valorizzazione del rendimento del capitale compensano molto bene la pressione sui margini.
Nel complesso queste acquisizioni potrebbero ancora accrescere gli utili nel contesto odierno e l’avviamento non dovrebbe essere immediatamente sotto tiro. Se da una parte Toro è ancora un’attività di grande successo e un business redditizio, è da sottolineare che l’acquisizione è però avvenuta a livelli di picco di redditività.
Autore: Annalisa Vilardo – Milano Finanza (Articolo originale)