Si apre una settimana decisiva sul fronte del possibile matrimonio tra Unipol e la galassia Ligresti. Oggi si terrà infatti a Bologna il Cda della compagnia guidata da Carlo Cimbri, mentre a Milano – in sequenza – si riuniranno i consigli di FonSai, Milano Assicurazioni e della capogruppo Premafin. I quattro board sono chiamati a deliberare in merito alle forchette dei rispettivi concambi, necessari per determinare i pesi che le diverse società avranno a riassetto ultimato.
Il lieto fine della vicenda, però, è tutt’altro che scontato, anche perché al termine di un lungo ed estenuante vertice che si è tenuto sabato scorso a Milano presso lo studio Chiomenti e che ha visto avvicendarsi lungo l’intero arco della giornata tutti i principali protagonisti della partita, le parti sembravano ancora piuttosto distanti. Resta inoltre da chiarire che peso potrebbe eventualmente avere la Procura di Milano, che da qualche settimana ha acceso un faro sulla gestione dei Ligresti, soprattutto per quanto riguarda l’operato degli ultimi anni, quando la compagnia e la sua controllante hanno visto progressivamente lievitare la rispettiva posizione debitoria. La lente del Palazzo di Giustizia di Milano è anche puntata su Imco e Sinergia, le due scatole a monte dell’intera catena societaria dei Ligresti che custodiscono quel che resta degli immobili di famiglia, e sulle quali incombe un rischio concreto di richiesta di fallimento.
Altro ostacolo potrebbe essere infine rappresentato da Sator e Palladio, azionisti di FonSai con una quota di circa l’8%. Le due finanziarie, rispettivamente guidate da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo, hanno allestito un piano – alternativo a quello approntato da Unipol – che non prevede fusioni e che mette sul piatto 450 milioni di euro per restituire ossigeno alla holding Premafin. Tuttavia c’è il rischio che i due grandi creditori dei Ligresti – Mediobanca e Unicredit – in caso passasse il piano alternativo proposto dai due fondi potrebbero essere costretti ad accettare una moratoria che ridimensionerebbe le linee vantate nei confronti dei Ligresti.
Il risultato è un quadro piuttosto confuso, che nelle ultime settimane a Piazza Affari ha inevitabilmente avuto ripercussioni pesanti sui titoli coinvolti nella vicenda.
Autore: Oscar Bodini – MF Dow Jones (Articolo originale)