Il presidente del gruppo agenti di assicurazione Toro dice la sua sull’incontro dello scorso 11 aprile che ha visto sullo stesso tavolo Sna, Unapass e gruppi aziendali.
Roberto Salvi (nella foto), presidente del gruppo agenti di assicurazione Toro e leader di Agenti al centro, movimento di confronto promosso all’interno dello Sna, interviene sull’incontro dello scorso 11 aprile a Milano fra Sna, Unapass e gruppi agenti. «Speriamo sia l’inizio di un percorso che chiami i gruppi agenti alla guida di un processo che porti finalmente aggregazione ad una categoria che ha bisogno di rappresentanze forti e condivise dalla base reale dei colleghi», dice. Ecco il suo pensiero.
Per comprendere il senso della riunione di mercoledì 11 aprile è opportuno e necessario fare riferimento ai documenti finali delle riunioni del comitato Gaa avute dal congresso di Milano a oggi. Questo permette sicuramente di evitare interpretazioni non precise rispetto ad argomenti delicati e importanti. Ben tre gli incontri nell’arco di tre mesi (il 3 febbraio, il 5 marzo e il 23 marzo) in relazione soprattutto alle problematiche generate dal decreto liberalizzazioni. In particolare dal primo comma dell’art. 34.
Su tale aspetto il comitato dei presidenti di gruppo presidiato da Tonino Rosato ha dimostrato fin da subito di avere le idee molto chiare pensando che l’esigenza della categoria passasse per l’abrogazione della norma piuttosto che per l’emendamento. Tanto è che con il documento conclusivo della riunione in data 3 febbraio il comitato «chiede l’abrogazione dell’articolo 34 del Dl e invita l’esecutivo nazionale a proclamare l’immediato stato di agitazione della categoria, auspica il coinvolgimento di tutti gli intermediari e operatori di tutto il settore assicurativo, al fine di raggiungere una posizione unitaria». Il passaggio dell’auspicio evidenzia un altro punto fondamentale della posizione dei presidenti di gruppo e cioè che le rappresentanze di categoria soprattutto su argomenti importanti trovino la forza e la volontà di azioni unitarie e condivise da tutti gli attori (Sna-Unapass-Presidenti di Gruppo).
È opportuno sottolineare un altro passaggio di quel documento: il fatto che il comitato abbia «confermato il pieno e convinto sostegno all’azione dell’esecutivo nazionale». Sostegno che non è venuto meno nemmeno a fronte di un mancato accoglimento delle proposte stesse del comitato. Purtroppo si è poi arrivati all’approvazione del Senato che non ha tenuto in nessun conto le proposte integrative presentate dal sindacato in sede di X Commissione Industria senza proclamare lo stato di agitazione della categoria e senza il coinvolgimento delle altre rappresentanze sindacali. Forse, se si fossero ascoltati i consigli dei gruppi agenti, la storia sarebbe andata diversamente.
Ovviamente quindi le scelte politiche e strategiche dello Sna hanno destato nei presidenti di gruppo malumore e disapprovazione anche per il fatto che si sono registrate iniziative diverse da parte dei due sindacati senza dialogo e coordinamento tra loro. L’opinione pubblica non ha pertanto compreso la posizione degli agenti che è apparsa frammentata e confusa. Non pochi i passaggi contraddittori poiché non si è tenuta la linea più semplice da tenere e che i presidenti Gaa avevano suggerito con chiarezza: abrogazione della norma e non emendamento dato anche che della norma conosciuta in congresso non rimaneva che una brutta copia.
In funzione di quanto sopra, il comitato pertanto si riunisce di nuovo in data 5 marzo e (da documento ufficiale) «nell’intento di rafforzare il nostro Sindacato nazionale agenti, invita l’esecutivo a valutare il coinvolgimento di tutti gli intermediari e operatori del settore assicurativo, per un confronto nell’azione di modifica del testo dell’art. 34».
Si decide pertanto, alla presenza del presidente Demozzi che partecipa a tale comitato di lasciare aperta «la presente riunione, che potrà essere riconvocata in forma straordinaria dal presidente del comitato e dal presidente nazionale Sna, senza formalità statutarie, per un confronto sull’attuale formulazione dell’art. 34 e sull’esistenza di eventuali linee strategiche condivise, con la partecipazione dei presidenti di gruppo iscritti e non allo Sna e all’Unapass, nonché i componenti dell’esecutivo nazionale e del consiglio direttivo Sna e dell’esecutivo nazionale Unapass».
La motivazione di tale riunione era pertanto per gestire un momento delicato tutti insieme aggregando la categoria. Una posizione unitaria è infatti evidente che oltre a dare credibilità a tutti noi genera maggior forza per qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere.
Da questo e per questo si è pertanto giunti alle conclusioni del documento finale della riunione del 23 marzo con il quale si invita l’esecutivo «a concretizzare l’impegno preso dal presidente nazionale con il comitato dei Gaa nella riunione dello scorso 5 marzo. Nello specifico, invitano il presidente nazionale dello Sna a cercare di perseguire linee strategiche condivise con Unapass, con il comitato dei presidenti di gruppo, con i presidenti di gruppo non iscritti e con gli organi direttivi delle due organizzazioni, da portare sul tavolo di confronto con le istituzioni (Isvap, Governo, Ania, ecc…)».
Sempre nello stesso documento poi, anche ritenendo di interpretare l’esigenza di tanti, il comitato scriveva: «considerata la particolare situazione che stanno vivendo gli intermediari di assicurazione e la complessità del momento, il comitato dei Gaa chiede l’ampliamento dei tempi riservati al dibattito nel programma dei lavori del prossimo comitato centrale aggiungendo almeno una mezza giornata».
Di nuovo infatti ci è sembrato giusto invitare e sensibilizzare alla strada del confronto e del dialogo con tutte le parti rappresentative dei colleghi. E in tal senso il comitato centrale è importantissimo per le future decisioni sull’azione del sindacato. Prevedere ampio spazio per il confronto è garanzia di condivisione convinta e di conclusioni ponderate.
L’incontro si è concretizzato in data 11 aprile e speriamo sia l’inizio di un percorso che chiami i gruppi agenti alla guida di un processo che porti finalmente aggregazione a una categoria che ha bisogno di rappresentanze forti e condivise dalla base reale dei colleghi. Diversamente la categoria continuerà a subire ingiusti provvedimenti, senza poter incidere nei cambiamenti. La raccomandazione di molti presidenti a entrambi i sindacati è pertanto che le decisioni e le iniziative importanti e volte a disegnare il futuro degli agenti di assicurazioni debbano essere preventivamente valutate e condivise con le rappresentanze dei gruppi agenti. Speriamo sia ascoltato tale pressante invito soprattutto in considerazione dei prossimi confronti che si dovranno avere con le istituzioni: Isvap, Governo, Ania.
Redazione Intermedia Channel