Opinione della Settimana

La Guardia di Finanza sequestra il 20% delle azioni Premafin, “manipolazione del mercato”

La Guardia di Finanza di Milano su delega del Pm Luigi Orsi ha sequestrato il 20% delle azioni Premafin per l’ipotesi di manipolazione del mercato. Salvatore Ligresti è indagato per aggiotaggio.

«I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano (nella foto) stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, dott. Roberto Rinaldi, di tutte le azioni intestate, direttamente e indirettamente, a due trust di diritto estero, risultate essere complessivamente pari al 20% di una importante holding di partecipazioni quotata alla borsa di Milano» si legge in una nota del Comando Provinciale di Milano della Guardia di Finanza.

L’indagine diretta dal pm milanese, Luigi Orsi, prosegue la nota, «ha permesso di riscontrare che il valore del predetto titolo sarebbe stato oggetto di manipolazione per il tramite delle partecipazioni detenute da enti controllati dai citati trust, provocandone una sensibile alterazione del prezzo delle azioni».

Il gip, Roberto Arnaldi, ha notificato il sequestro delle azioni a Premafin, in quanto società che ha emesso le azioni, che a Salvatore Ligresti, ora indagato per aggiotaggio oltre che per ostacolo alla vigilanza. Per De Filippo amministratore dei due trust, e anche lui accusato di aggiotaggio, la notifica arriverà al momento della nomina di un legale in Italia dal momento che sembra risiedere in Brasile, in questo momento. I titoli dei due trust, inoltre, non potranno essere portati in assemblea per esercitare il diritto di voto.

La Procura di Milano ritiene che Heritage e Evergreen, che possiedono complessivamente il 20% delle azioni Premafin, abbiano agito se non per conto, sicuramente portando beneficio a Ligresti. Come aveva già evidenziato la Consob, i due veicoli sono stati fondati dall’ingegnere siciliano nel 1993 e sono rimasti a lui riconducibili fino al 2003.

Negli ultimi anni la gestione era passata a Giancarlo De Filippo, collaboratore e da sempre considerato vicino alla famiglia Ligresti. La Procura, come già evidenziato dalla Consob nei mesi scorsi, ha osservato che fra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010, i due trust hanno comprato azioni Premafin in chiusura di Borsa quando é più facile manipolare l’andamento del titolo. Questa attività ha fatto sì che le quotazioni Premafin siano rimaste elevate. Nel compiere queste operazioni, il trust ha perso notevoli quantità di denaro finendo per avvantaggiare la famiglia Ligresti, i cui titoli erano in pegno alle banche.

In sostanza, se le azioni Premafin avessero perso valore, Sinergia e gli altri veicoli della famiglia che detengono complessivamente oltre il 50% delle azioni della holding avrebbero dovuto integrare le garanzie sottostanti agli affidamenti bancari. L’azione dei due trust, invece, ha evitato che questo avvenisse. De Filippo ha ammesso che l’intermediario che fisicamente realizzò le operazioni di acquisto delle azioni Premafin è Niccolò Lucchini che gli fu presentato dallo stesso Salvatore Ligresti.

Fonte: Il Sole 24 Ore (Articolo originale)

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