Opinione della Settimana

Rc auto: consumatori poco preparati e compagnie non trasparenti

Un’inchiesta di Altroconsumo mette a nudo la mancanza di informazione e di consapevolezza di molti automobilisti riguardo le polizze assicurative

A seguito di un’inchiesta svolta da Altroconsumo, associazione che conta più di 345.000 iscritti che si batte per la tutela dei diritti del consumatore e della giusta informazione, emerge un quadro piuttosto allarmante sul livello di disinformazione dei cittadini in merito alle polizze assicurative RC Auto. I risultati dell’inchiesta, che aveva come titolo “Quanto ne sai di RC Auto?“, sono stati discussi e dibattuti durante un incontro, avvenuto a Roma presso Palazzo della Minerva, alla presenza di giornalisti e a rappresentanti delle varie compagnie assicurative. L’incontro è stato moderato  dalla giornalista di Radio24 Debora Rosciani.

INCHIESTA EUROPEALuisa Crisigiovanni, direttore di Altroconsumo, ha aperto il dibattito illustrando brevemente su come è stata svolta l’inchiesta e su quali campioni territoriali e sociali; subito dopo Lorenzo Zucchi, addetto alle indagini statistiche di Euroconsumers, ha descritto i dati risultanti da tale lavoro. In pratica 23 quesiti sono stati posti a circa 5.000 cittadini, titolari di RC Auto, italiani, belgi, portoghesi e spagnoli. Il numero medio delle risposte giuste varia dalle 15 del Portogallo fino alle 17 del Belgio, nel mezzo siamo noi Italiani con 16: ovvero solo 3 italiani su 1.700 hanno saputo dare risposte corrette a tutti i quesiti. Ed ecco i risultati più eclatanti:

  • un terzo degli automobilisti italiani non sa che i danni fisici al conducente non vengono coperti da una normale polizza RC Auto;
  • il 16% degli intervistati italiani non sa che la polizza furto/incendio non rientra nella copertura RC Auto di base;
  • il 9% degli italiani confonde il significato della parola franchigia con il premio o come una tassa fissa o con un aumento percentuale;
  • sull’attestato di rischio siamo preparati: l’87% degli italiani intervistati sa di cosa si parli, a differenza di quanto avviene negli altri paesi interessati dall’indagine;tacito rinnovo, e qui casca l’asino: il 40% degli italiani intervistati pensa che per disdire un contratto assicurativo siano necessari 30 giorni, in realtà il limite fissato per legge è di soli 15 giorni;
  • Bonus Malus, 9 italiani su 10 conosce questo sistema di copertura assicurativa ma il 16% non sa che con tale dispositivo, in caso di colpa in un incidente, si perdono due classi; il 7% poi è convinto che il bonus malus si attivi anche in caso di mancata responsabilità;
  • per quanto concerne le classi di merito invece, il 15% degli italiani intervistati confonde il significato della classe di merito universale con la classe di merito attribuita dalla compagnia con la quale ha stipulato la polizza. Ogni compagnia assicurativa, infatti, ha un suo meccanismo di calcolo del bonus malus e di definizione della propria classe di merito interna, che si può chiamare anche classe di merito contrattuale, proprio perché inerente al contratto in essere; il metodo per comparare le varie classi di merito delle diverse compagnie si chiama CU, o classe di conversione universale;
  • più della metà degli assicurati italiani invece non è a conoscenza della Legge Bersani, il che è veramente grave: in molti credono che un neo patentato 18nne al momento della stipula di un contratto per RC Auto si debba partire dalla classe di merito più alta, la 14ma; in realtà il dispositivo di legge ideato da Bersani prevede la possibilità di acquisire la classe di merito più bassa di un genitore. Inoltre il 51% degli italiani pensa che trascorsi 10 anni senza contratti RC Auto si debba ripartire per forza dalla 14ma classe. Sempre in merito alla citata legge il 35% delle persone non sa che la classe di merito non equivale tra diverse tipologie di veicoli (auto, moto, etc.);
  • pochissime persone sanno che, nel caso di un sinistro dove l’occupante dell’altro veicolo coinvolto riporti ferite, non si può ricorrere alla formula dell’indennizzo diretto che prevede di rivolgersi alla propria assicurazione. Anche nel caso di incidenti all’estero la richiesta di rimborso va inoltrata all’ufficio preposto;
  • quasi tutti sappiamo che un sinistro causato da guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, o con la patente scaduta comporti l’esclusione della copertura assicurativa, ma non tutti sanno che se il guidatore sia diverso dal titolare della polizza la compagnia assicuratrice applica la clausola di rivalsa. Inoltre non sono ben chiari i limiti della Carta Verde in caso di utilizzo di veicolo all’estero in merito all’estensione territoriale della copertura.

COMPAGNIE POCO TRASPARENTI – Insomma l’elenco delle cose che non sappiamo o abbiamo mal recepito è veramente lungo e comporta una serie di conseguenze importanti. La Dottoressa Elena Bellizzi, responsabile del Servizio Tutela del Consumatore ISVAP, fa rilevare come, da parte delle Compagnie di Assicurazione ci sia una mancanza di chiarezza nell’esporre le clausole dei contratti e come, a volte, il linguaggio troppo tecnico sia ingannevole e fuggitivo. La proposta dell’ISVAP per appianare diversi dubbi e consentire, al tempo stesso, un notevole abbassamento dei costi d’assicurazione, sia per l’utenza che per le Compagnie, potrebbe essere l’installazione della famosa “Scatola Nera”. In effetti il dispositivo porrebbe un freno alle truffe consentendo, al tempo stesso, di abbassare i costi delle polizze. L’iniziativa ha pure il pieno appoggio del Governo che, tramite la Legge sulle liberalizzazioni, spinge a favore della “Scatola Nera”. Ma le Compagnie di Assicurazione frenano, perché? Stando all’ANIA l’interpretazione dell’ISVAP sull’obbligo di offrire le RC Auto con “Scatola Nera” è illegale. In verità, la Legge liberalizzazioni, nello specifico caso, offre una facoltà all’assicurato senza imporre alcun obbligo alle Compagnie che resterebbero così libere di offrire questa tipologia di polizze. Se quest’obbligo fosse confermato, risponde Vittorio Verdone (direttore dei settori auto, distribuzione, consumatori e servizi informatici alle imprese di ANIA), il costo delle RC Auto salirebbe, perché le Compagnie dovrebbero sobbarcarsi gli oneri e i costi del dispositivo.

AUTOMOBILISTA VESSATO – Sta di fatto che, così come stanno le cose, chi ne fa le spese è sempre l’automobilista al quale viene addebitata una serie di costi ingiustificati come sottolinea l’On. Filippo Bubbico (Membro Commissione Industria, Commercio e Turismo Senato della Repubblica): “E’ possibile che un onesto cittadino napoletano che non abbia mai fatto incidenti in vita sua, che non abbia mai tardato sul pagamento di una polizza, che utilizza l’auto in modo corretto e a norma di legge, sia costretto a pagare un costo esorbitante per l’RC Auto, solo per il fatto di avere la residenza in una città considerata ad alto rischio dalle Compagnie assicurative?” E’ evidente che c’è qualcosa che non va perché un cittadino onesto lo è a Napoli come a Milano o Torino. Pertanto sul modo di computare il premio si deve cambiare qualcosa e non gravare continuamente sulle spalle del consumatore. Vittorio Verdone, come ANIA, ribatte che se si abbassasse il numero delle truffe da “colpo di frusta”, per dirne una, si potrebbe abbassare il costo del premio. Inoltre in Italia il valore attribuito ai danni morali, nel caso di invalidità permanente o morte, è il più alto in assoluto in Europa, e questo ha un peso rilevantissimo sul costo della polizza. Come fa rilevare l’On. Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera dei Deputati, bisogna intervenire sul rapporto assicurato/assicuratore cercando di dare più trasparenza nei contratti e di creare una vera e propria cultura della sicurezza stradale sin dai banchi di scuola. L’ANIA, come organo di tutela delle Compagnie assicuratrici, dovrebbe cercare di essere propositiva nei confronti della clientela RC Auto senza approfittare del fatto che si tratta di un prodotto obbligatorio per l’utenza. Claudio Demozzi, presidente dello SNA, il sindacato nazionale degli Agenti assicurativi, sottolinea l’importanza delle figura di un intermediario, come giusto informatore nella stipula di una polizza RC Auto, e mette in guardia sulle offerte, a volte, fin troppo vantaggiose dei prodotti on-line. Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, chiude il dibattito evidenziando gli aspetti più importanti emersi dalla riunione e cioè: la mancanza di chiarezza delle informazioni trasmesse dalle Compagnie al consumatore; inoltre, bisognerebbe dare più spazio alle figure degli agenti plurimandatari in grado, cioè, di offrire un ventaglio di offerte diverse al cittadino in un clima di libero mercato auspicando così un’apertura dei canali distributivi.

Autore: Gabriele Bolognini – SicurAuto (Articolo originale)

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