Opinione della Settimana

Armando Zambrano (Presidente ingegneri): «Per l’assicurazione serve un rinvio»

«È necessaria una proroga sull’assicurazione obbligatoria». sostiene Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri.

Perché è così opportuna una proroga?
I professionisti, per legge, saranno obbligati ad avere una copertura assicurativa. Non esiste però un obbligo per le assicurazioni di fornirla nel rispetto di regole che per noi sono imprescindibili.

A quali regole si riferisce?
Nella nostra attività, eventuali problemi di progettazione possono emergere dopo anni. È quindi necessario che l’assicurazione abbia un’effetto retroattivo per le attività pregresse. Inoltre, il professionista deve restare “coperto” anche se nel frattempo ha cessato l’attività. Serve per ciò un periodo transitorio che permetta agli Ordini di aprire un dialogo con le assicurazioni. Dobbiamo anche modificare il codice deontologico per stabilire le sanzioni in caso di inadempienza dell’obbligo assicurativo e anche per deliberare in merito serve tempo.

La vostra è una categoria considerata ad alto rischio?
Non secondo le assicurazioni con cui ho parlato. Esistono già molti ingegneri assicurati, il problema si pone per i giovani. Per accedere all’albo hanno già una serie di spese: l’iscrizione all’albo costa circa 100 euro, poi devono iscriversi alla cassa di previdenza e versare i contributi, ci sono le tasse governative e i corsi di formazione. È per loro che stiamo cercando di fare una copertura a costi contenuti, intorno ai 150 euro l’anno. Serve tempo per avviare la complessa macchina della riforma.

Quale aspetto della riforma ritiene più criticabile?
Trovo assurdo l’aver eliminato le tariffe anche solo come riferimento. Sono stati introdotti i parametri, ma si possono utilizzare solo in caso di contenzioso davanti al giudice. Sembra più una presa di posizione ideologica che ci complica la vita senza un giustificato motivo. I professionisti negli ultimi dieci anni sono aumentati del 70%, siamo un serbatoio importante che ha accolto molti lavoratori che altrimenti risulterebbero tra i disoccupati, abbiamo accettato di conseguenza la ridistribuzione dei redditi e ci piacerebbe essere regolati da norme intelligenti e non capziose.

Fonte: Il Sole 24 Ore (Articolo originale)

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