La fusione Fonsai-Unipol continua a scaldare i motori in attesa del nulla osta dell’Ivass (l’autorità di vigilanza). Sul fronte delle Coop aumentano le attese di remunerazione: «Speriamo di poter avere nel 2013 un ritorno in dividendi», ha dichiarato Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica. «Lo sforzo di mobilitazione ulteriore, l’investimento fatto nel 2012 non ha impattato sui conti del 2012», ha aggiunto a margine della presentazione del bilancio, ma «la cosa più importante ce l’aspettiamo però nel 2013».
Sul versante dei lavoratori invece c’è crescente nervosismo. Ieri, nonostante la giornata di neve, c’è stata una forte affluenza all’assemblea del gruppo Fonsai-Milano (nel capoluogo meneghino). E’ stato votato un pacchetto di otto ore di sciopero. Al centro delle preoccupazioni c’è la gestione dei molti esuberi: Unipol ha dichiarato che il gruppo e le società coinvolte nella fusione, post operazione, avranno 5925 dipendenti; dunque l’eccedenza dichiarata è pari a 2240 persone (comprensive della parte che verrà ceduta insieme alla dismissione dei premi, come richiesto dall’Antitrust).
Anche il fronte dei tribunali continua ad essere caldo. Si è appreso infatti che a Bologna alcuni imprenditori marchigiani clienti di Unipol Banca hanno presentato una istanza di riapertura di indagini relativamente alla vendita di prodotti derivati (relativamente al 2002-2007) che a loro giudizio avrebbe provocato ingenti perdite e presenterebbe vari illeciti penali. Il procuratore aggiunto della Procura di Bologna, Valter Giovannini, ha reso noto che è stato aperto un fascicolo di indagine conoscitivo, mentre gli imprenditori da parte loro ritengono di essere stati truffati. Sulla vicenda era già stata presentata in passato una denuncia, poi archiviata dal gip nel 2011. Ora l’istanza di riapertura, che gli imprenditori hanno avanzato sulla base della consulenza tecnica eseguita dal perito del tribunale nella parallela causa civile.
Autore: Vittoria Puledda – La Repubblica