Opinione della Settimana

Il mistero delle pensioni che crescono

C’è un ricambio di oltre mezzo milione di persone all’anno: va fuori chi guadagnava di meno, entrano soggetti più “ricchi”

Suona certo come una sorpresa il fatto che i pensionati abbiamo visto aumentare del 10% il proprio reddito reale nel decennio 2000-2010. Com’è possibile, visto che le pensioni tradizionalmente recuperano al massimo una parte della crescita dei prezzi? La risposta a questa domanda è complessa. In primo luogo va ammesso che l’universo dei pensionati è soggetto a un continuo ricambio (ogni anno entra ed esce circa mezzo milione di persone), con l’ovvia conseguenza che gli ultimi entrati hanno in media un assegno previdenziale più elevato rispetto a chi esce, e dunque non deve sorprendere che il reddito medio delle famiglie di pensionati cresca per questo motivo.

D’altronde fra i pensionati vi sono gli ex dirigenti, gli ex quadri, le alte cariche pubbliche (compresi i parlamentari), che con il sistema retributivo sono riusciti ad ottenere pensioni tutt’altro che leggere, come conferma il fatto che nel 2010 un pensionato su 6 aveva un assegno mensile superiore a 2mila euro.

Va poi considerato che i numeri forniti dalla Banca d’Italia si riferiscono al reddito netto del nucleo familiare, al quale contribuiscono spesso 2 persone (per la precisione vi sono in media 1,7 percettori di reddito per famiglia, sebbene nel caso dei nuclei costituiti da pensionati questo valore scenda a 1,5).

In terzo luogo i valori si riferiscono a un reddito complessivo, che è dato dalla somma dei redditi da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da pensione e da capitale. Per esempio, nel caso dei pensionati, se da una parte il reddito netto da pensione è passato, tra il 2000 ed il 2010, da 12.525 a 17.933 euro, con un incremento quindi di circa 5.500 euro, dall’altra il reddito netto complessivo è passato da 20.596 euro a 27.271, con un aumento quindi di quasi 7mila euro, dovuto al fatto che nel frattempo i redditi da capitale (es. gli interessi dai Btp) sono passati da 5.718 a 7.505 euro, che significa 1.800 euro in più, che spiegano l’aumento del reddito complessivo in misura superiore alla crescita delle pensioni.

Tra l’altro è il caso di rilevare che quei 17.933 euro di redditi da pensione risultanti dall’indagine della Banca d’Italia è perfettamente coerente con il valore della pensione media, che era nel 2010 pari a 10.877 euro, visto che questo valore va moltiplicato per 1,52, che è il numero medio di percettori di reddito in una famiglia di pensionati.

Autori: Adriano Bonafede e Massimiliano Di Pace – Repubblica Affari & Finanza (Articolo originale)

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