Spesso si parte senza considerare la necessità di stipulare una polizza che per pochi euro protegge i viaggiatori e talvolta i loro cari da spiacevoli imprevisti che possono costare anche migliaia di euro. E dire che la stessa autorità sanitaria spinge per questa soluzione
Stiamo per andare in vacanza. Biglietto aereo comperato, albergo prenotato, abbigliamento a posto, valigia pronta, programmato anche l’orario di arrivo in aeroporto. Sembrerebbe ci sia proprio tutto. La valuta locale si può cambiare in loco. Insomma sembra si sia pensato proprio a tutto.
L’IMPREVISTO IN AGGUATO – Sicuri? Perché molti viaggiatori, specie quelli di lungo corso, sanno che a volte bisogna prendere un accorgimento non proprio secondario ma che spesso viene ignorato dai più, più per una questione di mancata cura che di voglia di risparmiare. Parliamo dell’assicurazione sanitaria. Perché può accadere di tutto. Dal più piccolo incidente fino ad una ruzzolata dalle scale del nostro albergo o una semplice inciampata, a volte un piccolo contrattempo può assumere contorni importanti, anche in termini economici.
COPERTURA SANITARIA EUROPEA – Ovviamente tutto dipende dalla nostra destinazione finale, all’interno dell’Unione Europea o meno. In caso di un incidente o di una malattia improvvisa durante un soggiorno temporaneo in un paese dell’Ue ed in aggiunta in Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein, i cittadini Ue possono beneficiare dei servizi sanitari locali. A volte queste sono gratuite, in altri casi sono parzialmente a pagamento mentre in alcuni è necessario pagare e poi chiedere un rimborso, da chiedere sul posto o appena tornati a casa.
LA TEAM – Per favorire le cure ai cittadini europei è stata istituita la tessera europea di assicurazione malattia, ovvero la famosa card con il chip conosciuta con l’acronimo Team. Questa, come riportato dall’Unione, “semplifica le procedure, riduce le formalità burocratiche ed accelera il rimborso delle spese sostenute“. In Italia, come specificato dal Ministero della Salute, la Team rappresenta il retro della tessera sanitaria nazionale o della carta regionale dei servizi, limitatamente a Lombardia, Friuli Venezia-Giulia e Sicilia. Con questa vengono coperte le cure medicalmente necessarie protette in passato dai modelli E: 110, 111, 119 e 128.
TRA GRATUITA’ E RIMBORSI – La Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) è entrata in vigore, anche in Italia, dal 1° novembre 2004. Tale tessera, che è il retro della Tessera Sanitaria nazionale (TS) o della Carta Regionale dei Servizi per le regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sicilia, permette di usufruire delle cure medicalmente necessarie (e quindi non solo urgenti) coperte in precedenza dai modelli E 110, E 111, E 119 ed E 128. Eventualmente a carico del cittadino è calcolato solo il ticket previsto dalla norma locale. Il Ministero della Salute ricorda però che in Svizzera ed in Francia, dove vige un sistema indiretto, viene richiesto il pagamento delle prestazioni ma viene rimborsato o in loco (al LAMal in Svizzera ed al CPAM competente in Francia) oppure dalla Asl in Italia.
LA SITUAZIONE AUSTRIACA… – Ma come dice l’Unione Europea, a volte si può incappare in cure più necessarie di altre. E la Team non è detto che le copra tutte, così come i costi di rimpatrio o il soccorso alpino. Per questo viene consigliata la sottoscrizione di un’apposita polizza. A seguire sempre l’Unione Europea presenta una scheda per ogni Paese nella quale viene specificata quali cure sono a pagamento e quali no. Prendiamo tre paesi a caso: Austria, Spagna e Ungheria. In Austria è possibile consultare un medico convenzionato con una delle assicurazioni sanitarie regionali che offre servizi gratuiti. Per quanto riguarda invece i dentisti, le cure sono gratuite solo se il dentista è convenzionato con una delle suddette assicurazioni, in tedesco Gebietskrankenkasse. La stessa cosa vale per gli ospedali, dove si viene ricoverati dietro prescrizione del medico. Per i primi 28 giorni di ricovero si paga un ticket giornaliero. Il ticket va pagato anche sulle ricette. Eventualmente viene rimborsato nel Paese l’80 per cento delle cure mediche. Il restante 20 va chiesto al rientro in Italia.
…QUELLA SPAGNOLA E QUELLA UNGHERESE – In Spagna invece bisogna verificare se la struttura a cui vi rivolgete è convenzionata o meno con il servizio pubblico. Sappiate che le cure dispensate da un centro privato non sono rimborsabili e non sono coperte dalla Team. Per questo bisogna sempre informarsi per tempo. Il dentista invece è a pagamento e le spese non sono rimborsabili. Gli ospedali sono pubblici ma se non si mostra la Team all’accettazione si viene considerati come pazienti privati, e quindi niente rimborso. Le medicine prescritte possono invece essere prese in qualsiasi farmacia. In Ungheria è necessario verificare se un medico è convenzionato con un servizio sanitario pubblico (Oep). La visita è gratuita, così come l’operato dei dentisti. In caso di cure di emergenza, cure richieste da uno specialista, cure conservative, chirurgia odontoiatrica e affezioni gengivali non sarà dovuto nulla. In caso contrario si pagherà un ticket dal quale sono esentati chi ha meno di 18 anni e più di 60, oltre alle donne in stato interessante. In questo caso il costo del materiale è a carico dei pazienti. Sulle ricette si paga il ticket. Questo non è rimborsabile in loco.
ASSICURAZIONE NECESSARIA – E’ facile quindi capire che ogni Paese ha le sue. Certo, basta informarsi per tempo e ricordarsi cosa va bene e cosa no. Ma in caso di viaggio extraeuropeo le cose cambiano notevolmente. Come ci spiega Supermoney a volte un’assicurazione si rende necessaria per affrontare il viaggio sopratutto al fine di evitare salassi in caso di necessità. Con un investimento di poche decine di euro si può evitare di spenderne migliaia. Ovviamente i premi cambiano sia per quanto riguarda la destinazione, sia per quanto riguarda la durata del soggiorno. Altri fattori da tenere in considerazione sono rappresentati dai casi per i quali si vuole essere tutelati.
MA NON E’ OBBLIGATORIA – Farmacoecura ci ricorda che non è necessario assicurarsi per forza, ma certo potrebbe essere estremamente più comodo. In genere le assicurazioni coprono l’assistenza medica, il trasporto ospedaliero, i medicinali, gli interventi chirurgici, le spese ospedaliere generali, il prolungamento del soggiorno (qualora risulti necessario), il rimpatrio (anche anticipato) dell’assicurato ed il trasporto, sia in andata che in ritorno, di un familiare. A questo punto è importante tenere bene a mente i servizi coperti come i massimali garantiti, l’eventuale franchigia, gli infortuni non coperti, il fatto che si debba pagare sul posto e poi chiedere rimborso o meno e l’eventualità che si possa tornare a casa.
IL CONFRONTO A DUE – Per verificare l’efficacia di questi prodotti abbiamo deciso di confrontare due compagnie, Allianz ed Europ Assistance, per tre Paesi: Usa, India ed Austria, uno dei tre europei già visti in precedenza, per capire se davvero vale la pena assicurarsi anziché affidarsi alla Team. La ricerca è la stessa. Parliamo di un viaggio da compiersi dall’8 al 14 aprile 2013. Il passeggero è una persona sola dall’età superiore a 30 anni alla ricerca di una copertura efficace e che possa evitargli problemi. Partiamo con Europ Assistance. Questa è l’offerta per gli Usa:
A seguire ecco l’India:
E per concludere l’Austria:
LA SICUREZZA NEGLI USA – Come si può vedere dal confronto, una settimana negli Usa con copertura sanitaria pari ad 1 milione di euro, responsabilità civile per 250 mila euro ed un corrispettivo per infortunio di 25 mila euro viene a costare 87,70 euro. Qualora vogliate rinunciare alla responsabilità civile si possono spendere cinque euro in meno, ma a questo punto meglio metterci l’obolo ed essere molto più sicuri. Del resto parliamo di una cifra infinitesima, visto che come viene confermato da Allianz un’ingessatura può venire a costare 10 mila euro ed un’appendicectomia anche 30 mila. E visto che non si può mai sapere cosa succeda al mondo, forse è meglio valutare un acquisto simile, come consigliato anche dal Ministero della Salute.
NESSUN PROBLEMA IN INDIA ED IN AUSTRIA – Per quanto riguarda l’India invece il nostro prodotto viene a costare 71,50 euro. Anche in questo caso si può rinunciare alla responsabilità civile, ma forse visto la differenza di spesa ne può valere la pena. Com’è facilmente apprezzabile qui il massimo che viene rimborsato per le spese mediche è di 200 mila euro. Ma sicuramente la scelta di un’assicurazione può essere giustificata dalle oggettive difficoltà a rapportarsi con il sistema sanitario pubblico indiano, come da testimonianza di una donna che ha avuto la spiacevole disavventura di dover richiedere l’aiuto di un ospedale pubblico per affrontare una colite. Un’esperienza, a suo dire, ai confini della realtà.
LA PROTEZIONE DELL’ABITAZIONE – Per finire l’Austria. Come abbiamo detto in precedenza, nel Paese europeo si può andare protetti dalla Team. E’ pur vero però che con una spesa di 45 euro è possibile proteggersi per bene anche in caso di fastidi all’apparenza non pronosticabili, come ad esempio la rottura di un dente. A questo punto, anziché cercare una struttura convenzionata, forse viene più semplice andare nel primo posto a disposizione forti di una copertura importante che eviterà al ritorno il fastidio di dover chiedere rimborsi. E come abbiamo visto, l’Italia di rimborsi ticket non ne da. Ora vediamo invece cosa offre Allianz. Intanto è opportuno sottolineare una differenza non di poco conto. Nel caso che andremo ad affrontare la compagnia protegge anche la nostra abitazione ed i nostri cari durante il periodo di assenza.
LE CIFRE – Questa è l’offerta per gli Stati Uniti, al prezzo di 76 euro. Le stesse condizioni vengono applicate anche per il viaggio in India, costo 55 euro, e per l’Austria, costo 29 euro:
LA VALUTAZIONE NECESSARIA – E’ facile valutare la convenienza. L’assicurazione si occupa anche di prendersi cura dei familiari in vostra assenza, oltre al pagamento delle spese mediche. Per quanto riguarda gli Usa questa cifra è illimitata, mentre nel resto del mondo ha un massimale di 155 mila euro. Certo, è necessario valutare in base a quello che è il nostro quadro clinico, ma è certo che al costo di una cena per due è possibile viaggiare garantendosi quella protezione che a volte è in grado di salvare la vita.
UN ACCORGIMENTO UTILE – Come abbiamo detto in precedenza, anche il Ministero della Salute consiglia di stipulare un’assicurazione privata nel caso di un viaggio in Paesi non convenzionati con l’Italia e dove non esiste copertura sanitaria garantita:
Per quanto riguarda gli altri Stati non esiste copertura sanitaria garantita, quindi prima di intraprendere un viaggio all’estero, è bene per l’interessato tutelarsi contro eventi sanitari imprevisti, con una polizza assicurativa privata
Magari si può evitare la scena alla Homer Simpson che si fa investire apposta in Canada perché lì la sanità è gratuita, ma certo si può affrontare un viaggio più serenamente. Anche perché come ci ricorda il consolato generale d’Italia a Parigi in caso di necessità viene solo concesso un prestito con garanzia di restituzione e non vengono pagati i debiti con gli ospedali. Inoltre non si paga il ritorno nel nostro Paese in caso di morte. Più chiaro di così.
Autore: Maghdi Abo Abia – Giornalettismo (Articolo originale – #2)