Una quindicina di lavoratori a turno sono in “riposo forzato”. Apprensione per il futuro della filiale assicurativa
Anche le Assicurazioni Generali mandano in cassa integrazione. Una quindicina di dipendenti dell’Agenzia principale delle Assicurazioni Generali di Piazza San Marco (nella foto) non sono più, per il momento, al lavoro. La crisi e l’emergenza occupazione, quindi, sembrano colpire anche settori fino ad oggi considerati, nell’immaginario collettivo, inattaccabili.
L’agenzia di San Marco ha chiesto e ottenuto la cassa integrazione in deroga. Così, a ruota, tutti i dipendenti vengono messi a «riposo forzato». Il «turn over» è già iniziato. I lavoratori entrano in cassa integrazione per un periodo di circa due o tre settimane. Poi riprendono regolarmente il servizio. In questo modo il datore di lavoro è obbligato a versare solo il 50 per cento dello stipendio in busta paga. L’altra metà viene garantita, nella misura dell’80 per cento, dall’Inps.
Tra i lavoratori, dunque, questa decisione, come è ovvio, non manca di sollevare una certa preoccupazione e apprensione per il proprio futuro. Per ora le conseguenze sono minime, ma si teme che questa mossa possa essere il primo passo verso un consistente taglio dei posti di lavoro.
Ma è tutto il settore assicurativo, un tempo considerato una sorta di gallina dalle uova d’oro a lanciare un preoccupante grido d’allarme. Negli ultimi mesi, infatti, anche in città si è registrata una importante contrazione nelle richieste di polizze assicurative. Inoltre vi sono grandi aziende, che, stante la crisi, faticano a pagare i premi assicurativi, o si accontentano del minimo indispensabile previsto, lasciando a tempi migliori, la ricerca di maggiori tutele.
Autore: Lorenzo Mayer – Il Gazzettino Venezia