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CIM: CREIAMO UN FONDO DI GARANZIA COME HANNO FATTO I MOTOCICLISTI FRANCESI

CIM - Coordinamento italiano motociclistiProsegue il dibattito sul caro tariffe RCA e sul loro impatto per il mondo dei motociclisti. Il presidente del CIM (Coordinamento Italiano Motoociclisti) Marco Polli propone, in un articolo sul blog dell’associazione, di riprendere in mano il “modello francese” che ha portato alla creazione di Mutuelle des Motards, la prima compagnia assicurativa specifica per motociclisti.

Mutuelle des Motards nasce nel 1983, quando la FFMC (Federazione Francese dei Motociclisti in Collera) propose ai “centauri” d’oltralpe di creare una compagnia di assicurazione dedicata, in modo da ovviare al caro tariffe che all’epoca investiva pesantemente il settore. Il tutto doveva passare attraverso alla crezione di un fondo di garanzia, e 40.000 motociclisti francesi si resero disponibili a pagare l’equivalente di circa € 45,00 a testa per la sua creazione, grazie alla quale nacque la nuova compagnia assicurativa.

Il CM (l’associazione dalla quale nel 2012 è nato il CIM) “prese contatti con la Mutuelles des Motards – ricorda Polli – per avere informazioni su come fare qualcosa di simile anche in Italia, chiedendo se fossero interessati ad aprire una sede anche in Italia. Tutto però dovette arenarsi su uno scoglio: la creazione del fondo di garanzia italiano“.

Per creare una compagnia di assicurazione – prosegue Polli – serve infatti avere questo fondo, una cifra che varia da 1,5 a 5 milioni di Euro, che è la base per potere dare i risarcimenti. I motociclisti francesi se l’erano creato di tasca loro, essendo solidali tra di loro, ed era ovvio che per loro la prima cosa da fare in Italia fosse partire con la creazione di questo fondo, creato dai motociclisti Italiani“.

Il presidente del CIM accusa però la categoria di non aver mai cercato realmente il cambiamento: “Purtroppo il motociclista italiano è, come prima cosa, un Italiano, e quindi incapace di fare qualcosa che vada oltre il mugugno. Tutti pronti a dire “qualcuno deve fare qualcosa”, ma quando venne proposto di partecipare ad una raccolta fondi per la creazione del fondo di garanzia, in pochissimi si sono resi disponibili a farlo. Le scuse erano sempre le stesse. A partire dalla sfiducia, per arrivare alle motivazioni che fanno capire quanto le persone non avessero capito nulla: “Quando sarete partiti, allora contribuirò”. Ammesso di riuscire a partire, a persone del genere non sarei disposto nemmeno ad accordare una polizza. E purtroppo sono in tanti a ragionare così“.

Polli però non si arrende, e torna a sondare l’interesse della categoria sulla creazione della Mutuelle des Motards italiana: “Vediamo quanti vorranno unirsi a noi per creare qualcosa di diverso. Scriveteci all’indirizzo [email protected] per mettervi in contatto con noi, per capire in quanti sono davvero disposti ad impegnarsi“. A supporto dell’iniziativa è disponibile anche una raccolta firme, “per cominciare a capire quanti siamo quelli che vogliono provare a fare qualcosa“, conclude il presidente del CIM.

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