Decreto del fare, possibile l’allargamento a tutti gli obblighi fiscali
La solidarietà fiscale nell’ambito degli appalti potrebbe essere integralmente abrogata. Questo è quanto prevede l’emendamento alla legge di conversione del decreto del fare presentato da Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica, e incluso tra le proposte di modifica accolte dalla Commissione Finanze della Camera e inviata ora alle Commissioni referenti (Bilancio e Affari costituzionali).
Inizialmente il decreto del fare, in effetti, prevedeva l’abolizione delle responsabilità solidali per Iva e ritenute alla fonte che obbligano le imprese a controlli onerosi e complicano le procedure di pagamento dei corrispettivi. Successivamente, però, nella versione finale del provvedimento, è stata cancellata solo la responsabilità solidale per l’Iva. Alla riunione di ieri era presente anche il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, che si è impegnato su questo punto a tenere conto del parere votato dalla Commissione Finanze. «È una bella notizia per tutte le imprese e per tutte le persone di buon senso – ha sottolineato, Zanetti –. Il decreto del fare aveva fatto un primo passo nella giusta direzione, ma era insufficiente perché abrogava solo per l’Iva e manteneva in piedi la disciplina per le ritenute alla fonte. Ora speriamo che questa disciplina, già abrogata una prima volta nel 2007, non risorga mai più e si smetta di intralciare chi cerca di lavorare e produrre con disposizioni figlie di una mentalità burocratica completamente slegata dalla realtà».
In commissione sono stati presentati anche altri emendamenti di semplificazione da Zanetti, su cui si conoscerà nei prossimi giorni il parere favorevole o meno di Commissione e Governo prima dell’approdo in Aula, dalla semplificazione dei modelli Intrastat alla trasformazione in adempimento annuale della comunicazione telematica delle dichiarazioni d’intento ricevute dai fornitori degli esportatori abituali, dalla semplificazione della comunicazione telematica delle operazioni con paesi black list all’abrogazione della comunicazione telematica dei beni di impresa concessi in uso a soci e familiari.
Fonte: Il Sole 24 Ore